“Vorrei che la Grecia riprendesse la sua crescita. Ma per farlo governo e amministrazione devono adottare gli strumenti necessari” per assorbire i 35 miliardi di fondi strutturali che la Commissione europea mette loro a disposizione per il periodo 2014-2020. Così il presidente dell’esecutivo Ue Jean Claude Juncker. “Non voglio che si dica che la Commissione Ue ha sottoposto la Grecia ad una cura di austerità – aggiunge -. Sosteniamo l’economia reale con 35mld, a patto si doti di un’amministrazione in grado di usarli”. L’intesa tra Grecia e creditori ancora non c’è ma, lasciando la Commissione Ue a tarda ora, il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem fa sapere che quello di ieri “è stato un buon incontro, proseguiremo nei prossimi giorni”. Tsipras, uscendo, è apparso ancora più fiducioso: “Sono ottimista, siamo molto vicini ad un accordo, abbiamo una base su cui discutere e nei prossimi giorni faremo ulteriori progressi, un accordo è in vista”. “Tra tutte le parti c’è accordo per mettere fine all’austerità e alle misure del passato, nessuno – ha aggiunto il premier greco – vuole più fare gli stessi errori”. E ha rassicurato sul pagamento della rata di venerdì. Il negoziato tra la Grecia e i suoi creditori entra nella fase finale che non si presenta meno burrascosa delle precedenti ma lascia intravedere spiragli per un accordo.Il premier Alexis Tsipras era volato a Bruxelles con la sua proposta, per incontrare a cena il presidente Juncker che ha sul tavolo una controproposta messa a punto con Merkel, Hollande, Draghi e Lagarde. La pressione per raggiungere un’intesa – anche dalla Casa Bianca – è alta, visto che Atene minaccia di far scattare il default domani, venerdì. I creditori sono disposti a negoziare ma “deve essere un accordo forte”, spiega il presidente della Bce, e quindi deve incontrare le esigenze dei greci che vogliono la crescita, dei creditori che vogliono far quadrare i conti e dei Governi dell’Eurozona che non vogliono ’sconti’ speciali per Atene. Intanto le Borse europee vedono spiragli d’intesa e chiudono positive. Nella cena di Bruxelles è stato coinvolto anche il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, non invitato ufficialmente per non urtare il premier ellenico con cui non corre buon sangue. Ma serve la voce di tutti i rappresentanti dei creditori per far avanzare il negoziato tecnico, e quindi Juncker si terrà in contatto anche con Bce ed Fmi.