Avvio della seconda fase di sperimentazione al Cern di Ginevra – di Veronica Romano

    8641803 3 Titelbild 625x250Dopo quasi due anni di arresto e alcuni mesi di manutenzione, il Large Hadron Collider, Lhc, ovvero l’ultimo elemento dell’acceleratore di particelle di Ginevra, ha dato i primi dati relativi alle collisioni tra protoni, accelerati a 13mila miliardi di elettronvolt, quasi il doppio dell’energia raggiunta nella prima fase di sperimentazione. Inizia una seconda fase che permetterà di comprendere i misteri dell’universo, quei punti interrogativi a cui la fisica tradizionale non è riuscita ancora a dare risposta. 

    L’acceleratore funzionerà senza sosta per i prossimi tre anni. Triennio in cui i fisici cercheranno di capire i segreti più ignoti della materia che ci circonda. A 100metri di profondità, sul confine tra Francia e Svizzera, ’’treni’’ di pacchetti di protoni corrono in direzioni opposte, scontrandosi e ’rompendosi’’, aprendo una finestra su un universo subnucleare.

    “Si tratta di una grande riuscita e di un momento molto gratificante per tutti i team che hanno partecipato ai lavori effettuati durante il lungo periodo di stop” afferma Frédérick Bordry, direttore degli acceleratori e della tecnologia del Cern.

    Una ’rivoluzione della fisica’ resa possibile anche dall’Italia, grazie al contributo dato dall’Istituto Nazionale di Fisica nucleare, Infn.

    “Un risultato fantastico” il commento del direttore generale del Cern, Rolf Hever. “Adesso non dobbiamo aver fretta: i risultati non arriveranno domani, né fra una settimana, ma sicuramente arriveranno e saranno straordinari”.