“Dobbiamo ritrovare slancio e fiducia, guardare al futuro con l’ottimismo di chi è consapevole della propria dedizione e del proprio impegno”, scrive il premier Matteo Renzi al leader di Confindustria, Giorgio Squinzi. “Ma – aggiunge – soprattutto continuando a lavorare, insieme, uniti per il bene del nostro Paese”. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha scritto una lettera al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, in occasione dell’assemblea dell’Associazione degli industriali che quest’anno si terrà domani ad Expo. Il presidente del Consiglio non sarà presente perché con Sergio Marchionne allo stabilimento di Melfi. Nelle prime righe chiarisce quindi chela sua assenza è legata al “lungo viaggio” che sta facendo nelle regioni italiane e “in particolare nel Mezzogiorno su cui il governo sta focalizzando i suoi sforzi”. Inviando i suoi auguri per l’appuntamento di domani, Renzi sottolinea come Expo 2015 sia “un evento che è un grandissimo successo per l’Italia e una sfida vinta. Un risultato – dice a Squinzi – che ha un valore particolare soprattutto per chi come noi ci ha puntato con determinazione quando soltanto un anno fa pochi ci credevano. Abbiamo vinto questa sfida insieme e per questo desidero ringraziarti pregandoti di estendere il mio ringraziamento a tutte le donne e gli uomini di Confindustria che hanno contribuito con il loro impegno a centrare questo importante obiettivo”. Renzi sottolinea quindi come il governo condivida l’obiettivo che Squinzi ha posto al centro del suo mandato, quello “del recupero della centralità nel manifatturiero della nostra economia”. Obiettivo che anche il governo ha perseguito con interventi come “le riforme del mercato del lavoro, della giustizia, della burocrazia, del fisco; il rilancio degli investimenti con la nuova legge Sabatini; il supporto all’edilizia e alla casa con gli incentivi alle ristrutturazioni e il bonus mobili, il sostegno all’internazionalizzazione con il piano per il made in Italy”. Ora, sottolinea Renzi, “stiamo finalmente vedendo i segni solidi di una svolta del ciclo economico”. Da qui l’invito a lavorare insieme e a guardare al futuro con ottimismo, per il bene del Paese “e per un’Europa che anch’essa rimetta finalmente al centro gli obiettivi di rilancio dello sviluppo, della manifattura e dell’economia reale”.