Home ATTUALITÀ Covid Italia, Rezza: “Dati in aumento ma no congestione ospedali”

    Covid Italia, Rezza: “Dati in aumento ma no congestione ospedali”

    (Adnkronos) – “Anche questa settimana continua a crescere il numero dei nuovi casi di Covid-19 nel nostro Paese e l’incidenza raggiunge 594 casi ogni 100mila abitanti”. Anche l’indice “Rt mostra una tendenza all’aumento”, raggiungendo “1,30, quindi al di sopra della soglia epidemica”. Per quanto riguarda il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid nei reparti di area medica e nelle terapie intensive siamo “rispettivamente al 10% e al 2,4%, quindi ancora con una tendenza all’aumento anche se siamo al di sotto della soglia critica di congestione delle strutture sanitarie”. A sintetizzare i dati Covid dell’ultima settimana è il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, in un video di commento al monitoraggio Istituto superiore di sanità-ministero Salute.  

    “Dato l’aumento della velocità di circolazione del virus – avverte Rezza – è bene mantenere comportamenti ispirati alla prudenza e soprattutto fare le dosi di richiamo di vaccino, in particolare per le persone a maggior rischio, i più fragili e gli ultra 60enni in modo da proteggeersi dalle conseguenze più gravi della malattia”.  

    ISS, IMPATTO SU OSPEDALI IN AUMENTO. USARE MASCHERINE
     

    “Si osserva un ulteriore aumento dell’incidenza” di Covid in Italia. “La trasmissibilità è in aumento e sopra la soglia epidemica nel periodo 21 settembre-4 ottobre. L’impatto sugli ospedali è limitato, ma in aumento”, evidenzia il monitoraggio settimanale Istituto superiore di sanità-ministero della Salute. Nel report “si ribadisce la necessità di continuare a rispettare le misure comportamentali individuali e collettive previste/raccomandate, l’uso della mascherina, aerazione dei locali, igiene delle mani, ponendo attenzione alle situazioni di assembramento”. 

    “L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione e il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali – ripetono gli esperti – rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia”.