Il provvedimento delle Camere sui vitalizi “è alla stretta finale” e “domani sarà formalmente sottoposto, in contemporanea, agli organi competenti dei due rami del Parlamento”. Lo afferma una nota congiunta di Laura Boldrini e Pietro Grasso nella quale si sottolinea che dopo “mesi di lavoro”, “adesso è tempo di decidere”. Oltre 500 mila firme “che crescono sui social di ora in ora” contro i vitalizi per i parlamentari condannati. A consegnarle nelle mani dei presidenti di Camera e Senato, Pietro Grasso e Laura Boldrini, è il coordinatore nazionale di Libera Enrico Fontana. La speranza – spiega Fontane – è che nella riunione di domani degli uffici di presidenza delle due Camere si arrivi a una decisione definitiva sul taglio dei vitaliziai parlamentari condannati in via definitiva per reati gravi”.A consegnare a le firme dei cittadini contro “questo privilegio inaccettabile” ci sono anche Franco La Torre ed Elisa Finocchiaro che seguono la campagna anti-vitalizi per i condannati promossa da Libera e dal gruppo Abele con il sostengo della piattaforma Change.org. “Noi ci aspettiamo – spiega Fontana al termine dell’incontro con Grasso – che nella riunione di domani degli uffici di presidenza di Camera e Senato si prenda una decisione definitiva. La storia che parlamentari condannati in via definitiva per reati gravi e gravissimi continuino a prendere questi soldi dallo Stato è davvero inaccettabile e sta raccogliendo sul web una protesta senza precedenti”. “Le firme infatti – spiega Elisa Finocchiaro mostrando con il telefonino il “contatore” delle firme che continua a scattare – aumentano di minuto in minuto. E non abbiamo mai visto un attivismo anche di ritorno di questo genere”. “Quella contro i vitalizi per i condannati – prosegue – è una delle campagne più seguite sui social. I cittadini non si limitano solo a cliccare pro o contro, ma continuano poi a seguire tutto quello che si scrive o accade sul tema”. “Se temiamo l’ennesimo rinvio? Non credo proprio – risponde Fontana conversando con i cronisti – sarebbe davvero difficile per le forze politiche spiegare all’opinione pubblica perché non si riesca a prendere una decisione definitiva su un tema così sentito. Non credo che si avrà il coraggio di rinviare o di non decidere…”. “Grasso e Boldrini poi – sottolinea il coordinatore di Libera – ci sembrano davvero determinati ad andare avanti” soprattutto perché “come ha osservato anche Zagrebelsky non ha senso nascondersi dietro il parere di costituzionalisti vari visto che la decisione da prendere è eminentemente politica”. Per quanto riguarda i componenti degli uffici di presidenza e il fatto che molti di loro siano ancora indecisi sul da farsi, Fontana afferma: “La preoccupazione ora è proprio quella di raggiungere i numeri necessari negli uffici di presidenza. So che molti di loro ancora non hanno preso una posizione ufficiale sul punto, ma sono ottimista. Ripeto: come potrebbero giustificare davanti ai cittadini-elettori una scelta contraria?”.