“Aspettiamo di vedere come il governo applicherà la sentenza” della Consulta sulle pensioni, ma “qualsiasi cosa cambi gli obiettivi di bilancio del documento di programmazione finanziaria” dell’Italia “deve essere compensato”. Così fonti Ue. La sentenza della Consulta e le sue conseguenze sul bilancio italiano, non essendo ancora state formalmente quantificate e definite in provvedimenti, non saranno prese in considerazione nelle previsioni economiche di primavera della Commissione Ue che verranno presentate domani. Secondo il ministro del Welfare Giuliano Poletti “è ancora presto per fare valutazioni” sugli effetti della sentenza della Consulta sui rimborsi delle mancate rivalutazioni delle pensioni, anche se “sicuramente non faremo una patrimoniale” perché “il nostro governo vuole ridurre le tasse e non aumentarle”. Poletti ha parlato a margine dell’assemblea di Rete Imprese Italia. La sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il blocco della rivalutazione per le pensioni di importo superiore a tre volte il minimo “non è un aggravio per i conti dello Stato. Si è legiferato male”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ribadendo che “la legge Fornero, come altre leggi, è piena di ingiustizie. Il governo dovrebbe decidere di affrontare il tema di una revisione radicale del sistema previdenziale, togliendo tutte le ingiustizie che ci sono”. Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli propone di “trovare le risorse per coprire il buco sulle pensioni tagliando la spesa pubblica improduttiva”. Lo ha detto a margine di un’assemblea di Rete Imprese Italia precisando che “le famiglie e le imprese devono avere due certezze: che non aumenti l’Iva, che bloccherebbe qualsiasi prospettiva di ripresa economica, e che le risorse per le pensioni vengano ricavate tagliando la spesa pubblica improduttiva”.