TERREMOTO NEPAL: 3.600 MORTI CIRCA. CARITAS TEME CHE IL BILANCIO POSSA SALIRE A 6000. TRA VITTIME DUE ITALIANI , 4 DISPERSI

     

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    Due italiani, Renzo B. e Marco P. sarebbero morti in Nepal in seguito al devastante terremoto, travolti da una frana staccatasi dalla montagna mentre erano a 3.500 metri in un trekking nella Rolwaling Valley. Lo hanno riferito all’ANSA due loro compagni di spedizione che si trovano a Kathmandu. I corpi sono stati recuperati. In un ospedale della capitale vi sono altri due membri della spedizione: Iolanda M., ferita, e Attilio D., illeso. Sono attualmente 4 gli italiani dispersi, si tratta di quattro speleologi. Allarme rientrato, invece, per un giovane veronese e una donna bergamasca di cui si erano perse le tracce. “Fiorella ha appena chiamato a casa, sta bene”, ha detto il papà. Anche lo scalatore veronese, Giovanni Cipolla, 24 anni, ha telefonato ai suoi familiari per rassicurarli. A causa del sisma anche in questo caso si erano interrotte le comunicazioni. Oltre 3.600 vittime, ma la Caritas ne teme 6.000 – Il numero dei morti accertati si aggrava di ora in ora: al momento è di 3.617 vittime. Secondo la Caritas i morti potrebbero essere anche 6 mila. “Si calcola vi siano già 5.000 feriti e migliaia sono sfollati e senzatetto”. Tante persone, impossibile dire quante, sono state inghiottite dai ghiacci nei crepacci sull’Everest. ’’Abbiamo visto la morte in faccia’’, ha detto l’alpinista Mario Vielmo, uno dei cinque italiani che hanno raggiunto il laboratorio Piramide dell’associazione Ev-K2-Cnr, che si trova a 5.050 metri di quota sul versante nepalese dell’Everest.  Sono quasi due milioni i minori in Nepal che hanno bisogno di aiuto. Lo rende noto Save the Children calcolando 30 su 75 i distretti colpiti dal grave sisma, soprattutto nella regione occidentale e centrale.