Oggi è una giornata abbastanza ‘impegnativa’ per Putin che, se da un lato annuncerà dalla piazza moscovita gli esiti dei referendum nei territori ucraini occupati, che saranno quindi ‘ufficialmente annessi alla Russia’ e, dall’altro, nelle stesse ore nel Palazzo di vetro di New York, i diplomatici di Mosca diranno la loro sui ‘presunti attacchi’ al gasdotto NordStream 1 e 2.
Nord Stream, l’Intelligence russa: “Abbiamo materiali che indicano il coinvolgimento occidentale nell’atto terroristico”
Come risaputo è stata la Russia stessa a chiedere la convocazione d’urgenza del Consiglio dell’Onu, affermando di non avere nessuna responsabilità su quanto denunciato dall’Occidente ed anzi, ripescando alcune affermazioni proferite dal presidente Biden risalenti allo scorso 4 febbraio, il Cremlino sospetta il coinvolgimento statunitense nella vicenda. E a poche ore dal Consiglio dell’Onu, Sergei Naryshkin, capo dei servizi d’intelligence esterni russi (Svr), ha dichiarato all’agenzia di stampa ‘Tass’, “Abbiamo già alcuni materiali che indicano il coinvolgimento occidentale nell’organizzazione e nell’attuazione di questo atto terroristico“.
Nord Stream, l’Intelligence russa: “L’Occidente sta facendo di tutto per nascondere i veri autori ed organizzatori di questo atto”
Dunque, a detta del responsabile dell’intelligence russa, non solo il sospetto che l’Occidente ha avuto un ruolo nelle esplosioni che hanno provocato una fuoriuscita di gas da Nord Stream 1 e 2 ma, addirittura, Mosca avrebbe “materiali che ne dimostrerebbero un coinvolgimento diretto”. E a tal proposito Naryshkin ha tenuto a rimarcare che l’Occidente “sta facendo di tutto per nascondere i veri autori e organizzatori di questo atto terroristico internazionale“.
Nord Stream, il ministro svedese: “Le falle sono state prodotte deliberatamente, ad opera di soggetti diversi da uno Stato”
Dal canto suo, commentando anche queste ultime dichiarazioni, prima di entrare nel Consiglio Ue di Bruxelles, il ministro svedese dell’Energia, Khashayar Farmanbar, ha replicato che “E’ molto probabile che le falle nei gasdotti transbaltici Nord Stream 1 e 2 siano state prodotte deliberatamente, ed è molto improbabile che siano opera di soggetti diversi da uno Stato, dato che non sono state rilevate in anticipo“. Secondo il ministro svedese, tale accadimento “deve essere visto nell’ambito dell’attuale situazione sotto il profilo della sicurezza. Ora, dovremo indagare bene su quello che è successo“.
Nord Stream, il segretario Usa: “Finché non completiamo le indagini non speculeremo su chi potrebbe essere stato il responsabile”
Sospetti ed accuse quelle di Mosca, che Lloyd Austin, segretario alla Difesa americano, ha liquidato affermando che “Solo una volta che sarà completata l’indagine sulla natura delle esplosioni, sarà possibile determinare con certezza cosa sia successo. Fino a quando non avremo ulteriori informazioni o saremo in grado di fare ulteriori analisi, non speculeremo su chi potrebbe essere stato il responsabile“. Austin, ha riferito la Cnn, nelle scorse ore ha sentito il ministro della Difesa danese Morten Bodskov, assicurando al governo di Copenaghen “tutta l’assistenza che gli Stati Uniti possono fornire“.
Max