Come già sappiamo dopo l’esame della seconda scatola nera del volo di Germanwings, la distruzione dell’aereo è stata volontaria. ’Una prima lettura mostra che il pilota ha usato il pilota automatico per far scendere l’aereo fino a un’altitudine di 100 piedi (30 metri). Diverse volte durante la discesa,il pilota ha cambiato la regolazione del pilota automatico per aumentare la velocità del velivolo’, si legge in una dichiarazione di BEA, l’ufficio di inchieste e analisi sugli incidenti aerei.
La procura di Dusseldorf, che ha controllato l’appartamento di Lubitz, ha rivelato che il copilota, alcuni giorni prima della tragedia, ha cercato online informazioni sui metodi suicida e sul come bloccare le porte di sicurezza della cabina di pilotaggio dell’aereo A320. Durante la settimana prima del suicidio Lubitz ha controllato parecchie volte informazioni sul web inserendo le parole chiave: ’come commettere suicidio’. L’ultima volta l’ha fatto il 23 marzo, un giorno prima della tragedia.
Intanto sono state rivelate altre indiscrezioni sul Lubitz, che soffriva di depressione ancora prima di diventare il pilota. Egli prendeva regolarmente i farmaci antidepressivi, come Lorazepam, prescritto contro gli attacchi di panico. Già durante il corso per pilota nella scuola di Lufthansa, il pilota è stato sottoposto a psicoterapia. Dopo questa pausa ha dovuto superare nuovamente il test di pilotaggio e gli esami psichiatrici. I test hanno dato risultati positivi e Lubitz ha continuato la sua formazione all’accademia di pilotaggio di Brem. Nell’attestazione che ha ottenuto c’è il simbolo SIC, che significa necessita di regolari controlli medici. Non si capisce come la Germanwings non abbia mai avuto alcuna informazione riguardo i problemi psichiatrici del pilota, l’attestazione in loro possesso non aveva infatti alcun riferimento ai problemi del pilote né tanto meno il simbolo SIC. La polizia che ha perquisito la casa di Lubitz ha trovato i documenti medici della sua malattia e della relativa terapia. Qualche settimana prima del suo ultimo volo il pilota ha ricevuto un certificato medico che lo obbligava a non lavorare per due settimane a causa del peggioramento del suo stato. Il certificato è stato strappato da Lubitz che nonostante la consapevolezza della sua malattia ha deciso comunque di volare.
Lufthansa inizia a leccarsi le ferite: l’incidente aereo rischia di costare caro, e non solo la fiducia dei passeggeri. La compagnia aerea viene messa sotto osservazione dal mercato e dagli analisti.
Dopo la catastrofe sono stati recuperati 2.285 campioni di Dna da quali sono stati isolati 150 profili di vittime. Precisando che per compararli con i prelievi sui familiari delle vittime ci vorranno fra le 3 e le 4 settimane.