Dopo tre anni di lavoro il museo egiziano di Torino è stato riaperto. Nel sito sono presenti le collezioni di reperti acquistati da Re Carlo Felice oltre 200 anni fa e che diedero vita al primo museo egiziano del mondo, ancora più antico di quello del Cairo.
Il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, lo ha definito uno strepitoso successo mondiale e molto di più di un restyling.
Il ministro ha continuato spiegando che: Oggi i musei devono rappresentare per il visitatore una vera esperienza, in quanto è cambiato totalmente il modo di fruire delle collezioni museali ed il museo interpreta perfettamente questa nuova filosofia -ha evidenziato il ministro – che parla di un allestimento molto moderno, in cui non cè affollamento di opere, ma ampi spazi che permettono unottima fruizione.E che valorizza al meglio anche la parte didattica, con delle spiegazioni fatte molto bene. Un modello per lItalia, reso possibile grazie alla collaborazione tra pubblico e privato.
Ha terminato evidenziando limportanza delle Fondazioni, ritenute fondamentali per la tutela e lo sviluppo del nostro immenso patrimonio culturale.
Siamo felici di esserci riusciti parla soddisfatta la presidente Evelina Christillin – Ora abbiamo un mese di rodaggio per offrire al pubblico di Expo un museo perfettamente fruibile.
Grazie al museo, Torino è stata definita da Piero Fassino la capitale dellegittologia mondiale dopo il Cairo.
Gli egiziani si sentono a casa. Gihane Zaki, direttore dellEgyptian Academy di Roma, ha preso parte allinaugurazione in rappresentanza del governo egiziano: Noi egiziani qui ci troviamo a casa, riviviamo la suggestione delle sale del Muse Tahrir del Cairo, per il quale auspico un rinnovamento come questo.
Il miglior complimento arriva però dal pubblico, difatti in vista dellapertura gratuita di oggi, dalle 9.00 alle 23.00, le prenotazioni sono esaurite.