L’unico paese che ha dato speranza per una transizione verso la democrazia da quando diede inizio alle Primavere arabe. ’’I terroristi hanno voluto colpire la speranza, ma voglio sperare che la speranza non sia stata uccisa’’ afferma il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.
L’attacco terroristico, rivendicato dall’ Isis, è avvenuto nel museo del Bardo situato a Tunisi, capitale della Tunisia in un mercoledì mattina come tanti, in cui decine di persone scendono da pullman, provenienti dal porto, per visitare la città e i suoi luoghi di interesse.
’’Ho visto un ragazzo sui 25 anni, vestito normalmente, senza barba, con un khalashnikov’’ commenta Wafel, una guida turistica che aveva appena finito il giro con un gruppo di spagnoli; ’’ Ho pensato stesse tenendo in mano un giocattolo, ma poi ha cominciato a sparare’’ continua la guida. E’ questo il momento d’inizio dell’attacco. Due sono i terroristi che in quel momento iniziano a sparare tra la folla che inizia a scappare. Le raffiche colpiscono una decina di persone che inermi cadono a terra in una pozza di sangue. Gli spari continuano senza tregua. Il museo è attaccato al Parlamento tunisino, nel quale si stava svolgendo una riunione antiterrorismo. L’ufficio del presidente è accanto all’ingresso del museo ed è qui che, in un primo momento, si pensa essere l’obbiettivo. Ma i terroristi si dirigono all’interno del museo, dove alcuni tentano di rifugiarsi. L’assedio dura circa tre ore quando le teste di cuoi tunisine, i Bat, entrano in azione: i due terroristi vengono uccisi e muore anche un agente, Aymen Morjen di 25 anni. Gli attentatori risultano essere tunisini: Jabeur Khachnaoui e Yassine Laòbidi. Quest’ultimo scomparso tre mesi fa. Successivamente il ministero dell’Interno tunisino ha comunicato l’arresto di altri due presunti membri del commando.
Il numero totale delle vittime è di diciassette turisti e due tunisini morti, comunica il premier tunisino Habib Essid. Tra i morti ci sarebbero turisti tre giapponesi, un australiano, due polacchi, uno spagnolo, due colombiani. Tredici feriti lievi. Ci sarebbero anche italiani tra i morti e i feriti, il ministro Gentiloni afferma che ’’ noi ci siamo basati sulle informazioni delle autorità tunisine che ieri hanno parlato di quattro vittime italiane’’ in realtà delle quattro persone indicate, due sono morte e due risultano disperse’’.
Così dopo gli attacchi al giornale di Parigi, dopo la distruzione dell’antico sito archeologico assiro di Hatra, nell’Iraq settentrionale, questo è l’ultimo atroce attacco jihadista alla cultura di tutto il mondo.