Tra il 2008 e il 2014 si sono persi oltre 900.000 posti di lavoro ’’con un turn over di ammortizzatori sociali utile ed importante sì, ma che poco ha potuto fare rispetto alle condizioni di alcuni settori e territori, in particolare il Sud del Paese’’. Lo sottolinea la Cisl in un rapporto sul mercato del lavoro chiedendo di mantenere il taglio dei contributi previsti per gli assunti nel 2015 anche per il 2016 ’’Sicuramente il bonus occupazionale e lo sgravio Irap sui rapporti a tempo indeterminato – sottolinea il segretario confederale Gigi Petteni – dovrebbero nei prossimi mesi rafforzare la stabilità dei rapporti, ma un’idea più chiara si potrà avere a giugno, quando l’Istat pubblicherà i dati di consuntivo del primo trimestre 2015. Comunque per i nuovi assunti deve essere previsto il bonus anche oltre il 2015 per prolungare l’effetto “attrattivo” e continuare a rendere più appetibile e consueto il lavoro stabile. Le obiezioni, che sono state fatte allo strumento, che porterebbe le imprese ad assumere per poi licenziare alla fine della fruizione degli sgravi, non appaiono consistenti in presenza di un’indennità di licenziamento adeguata, insieme ad investimenti formativi per i nuovi assunti, che rafforzeranno il rapporto tra dipendente ed impresa’’. I posti di lavoro si creano con la crescita, favorendo gli investimenti con un progetto di sviluppo e di politica industriale. Non ci sono altre scorciatoie. LO afferma il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan commentando i dati dell’Osservatorio Cisl sul mercato del lavoro tornando a sottolineare la necessità di un patto tra le parti sociali per la crescita. “Dal 2008 ad oggi, – dice – la crisi ha fatto perdere il lavoro a quasi un milione di persone’’. E’ diminuita l’occupazione soprattutto al Sud e nella fascia d’età più giovane.