Il Movimento Cinque stelle apre al dialogo con la maggioranza. Dalle colonne del Corriere Beppe Grillo apre a un confronto su due punti chiave per il movimento: reddito di cittadinanza e riforma della Rai. E il Pd plaude e si dice “pronto al confronto” mentre Sel invita a mettere subito in campo iniziative sulle due questioni perchè in Parlamento c’è una maggioranza possibile. Polemizza, invece, Forza Italia, che sospetta ’accordi occulti’ sulla tv di Stato. Intanto slitta l’approdo in Aula al Senato del ddl anti-corruzione sul quale è in corso un confronto interno alla maggioranza.
L’apertura di Grillo – “Siamo pronti al dialogo con tutti, anche con il Pd, sul reddito di cittadinanza e la riforma della Rai”. Intervistato in prima pagina dal Corriere, Beppe Grillo apre al confronto su due temi chiave per il M5s. Perché “la povertà va affrontata come una malattia, non come un reato”. Grillo ritiene “assolutamente” possibile aprire un dialogo con il presidente della Repubblica Mattarella, che descrive come “un garante della Costituzione molto preparato”. “Il reddito di cittadinanza è vedere il mondo del lavoro in un altro modo, è un diritto civile”, spiega: “È destinato a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge. Sono 780 euro al mese, ma varia a seconda del numero dei componenti familiari” e “chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito”. Le coperture – a suo avviso – si potrebbero ricavare dalle spese per gli armamenti, dal gioco d’azzardo e da una patrimoniale: ci sono “persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l’1% a questo scopo non credo siano contrari. Discuteremo anche con la Cei…”. “Per noi – aggiunge Grillo – il principio è che nessuno deve rimanere indietro, se no vanno su le destre, i fascisti…”. Per la imminente campagna elettorale cambio di strategia: “Nelle liste per le Regionali abbiamo persone di prim’ordine. Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente. Io già faccio gli autogrill, mi sento un attivista come lo ero nel 2005-2006”. E sui divieti di andare in tv dice di preferire sempre la Rete, ma “capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io”.
Il Movimento Cinque stelle apre al dialogo con la maggioranza. Dalle colonne del Corriere Beppe Grillo apre a un confronto su due punti chiave per il movimento: reddito di cittadinanza e riforma della Rai. E il Pd plaude e si dice “pronto al confronto” mentre Sel invita a mettere subito in campo iniziative sulle due questioni perchè in Parlamento c’è una maggioranza possibile. Polemizza, invece, Forza Italia, che sospetta ’accordi occulti’ sulla tv di Stato. Intanto slitta l’approdo in Aula al Senato del ddl anti-corruzione sul quale è in corso un confronto interno alla maggioranza.
L’apertura di Grillo – “Siamo pronti al dialogo con tutti, anche con il Pd, sul reddito di cittadinanza e la riforma della Rai”. Intervistato in prima pagina dal Corriere, Beppe Grillo apre al confronto su due temi chiave per il M5s. Perché “la povertà va affrontata come una malattia, non come un reato”. Grillo ritiene “assolutamente” possibile aprire un dialogo con il presidente della Repubblica Mattarella, che descrive come “un garante della Costituzione molto preparato”. “Il reddito di cittadinanza è vedere il mondo del lavoro in un altro modo, è un diritto civile”, spiega: “È destinato a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge. Sono 780 euro al mese, ma varia a seconda del numero dei componenti familiari” e “chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito”. Le coperture – a suo avviso – si potrebbero ricavare dalle spese per gli armamenti, dal gioco d’azzardo e da una patrimoniale: ci sono “persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l’1% a questo scopo non credo siano contrari. Discuteremo anche con la Cei…”. “Per noi – aggiunge Grillo – il principio è che nessuno deve rimanere indietro, se no vanno su le destre, i fascisti…”. Per la imminente campagna elettorale cambio di strategia: “Nelle liste per le Regionali abbiamo persone di prim’ordine. Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente. Io già faccio gli autogrill, mi sento un attivista come lo ero nel 2005-2006”. E sui divieti di andare in tv dice di preferire sempre la Rete, ma “capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io”.