(Adnkronos) – “Credo sia legittimo cambiare idea, sono scelte importanti e non entro nel merito. Detto questo, mi è spiaciuto che non si sia raggiunto un accordo, quello sì”. Così, all’Adnkronos, Carlo Cottarelli commenta la decisione di Carlo Calenda di sfilarsi dalla coalizione di centrosinistra.
Tuttavia, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, l’ex commissario alla spending review avverte: “Dopo le elezioni, se vincerà il centrodestra, bisognerà cercare di contrastare le politiche, sbagliate, di sovranismo e nazionalismo che ci staccherebbero dall’Europa. E non è una questione di fascismo, perché questa destra non è fascista, ma conservatrice”. Qui, aggiunge, “bisognerà giocare insieme. In fondo, guardiamo, ad esempio, all’interno dell’area di centrodestra quante anime ci sono, tra quelli che andavano in giro con la maglietta ‘no euro’ e quelli che invece, come Tajani, hanno fatto il presidente del Parlamento europeo. Anche lì ci sono delle differenze, solo che loro sono stati capaci di dare la giusta importanza allo stare insieme; dall’altra parte, invece, non so perché, non ne siamo stati capaci”.
PNRR – “Come candidato di centrosinistra nei collegi proporzionali di Milano, Pavia e Lodi e nei collegi all’uninominale di Cremona e Mantova, mi sto impegnando molto e farò del mio meglio per poter ottenere risultati. Anche perché spero di poter dare un contributo al Paese” dice, parlando del suo impegno in campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Tra i temi più urgenti sui quali intervenire, spiega, “a livello nazionale ovviamente il quadro dovrebbe essere quello del Pnrr che ha una sua logica interna, un piano a medio termine che stava funzionando e non si capisce bene per quale motivo adesso il centrodestra dica di volerlo cambiare. Non hanno dato nessun elemento specifico e la cosa mi fa un po’ preoccupare”.
All’interno del piano, “i temi sono infrastrutture, pubblica istruzione e sanità”. Poi, ripensando all’anno trascorso, prima di decidere di candidarsi, ricorda: “Il Paese aveva avuto un rimbalzo buono, sostenuto dai fondi europei, dopo la pandemia. La mia idea è di riportare l’Italia su un sentiero di crescita che valga due punti percentuali all’anno, non lo 0,2 per cento che avevamo avuto nei dieci anni prima del Covid”.
Nel programma di centrodestra, rispetto al Pnrr, c’è il progetto di recuperare i ritardi accumulati nell’attuazione del piano: “Ma quali ritardi? Non c’è stato nessun ritardo, ogni passo è stato fatto puntualmente e tutte le condizioni sono state rispettate”. “Quello che c’è scritto nel programma del centrodestra è totalmente sbagliato” aggiunge.
DRAGHI – Carlo Cottarelli smonta, poi, il progetto di Carlo Calenda e Matteo Renzi di riportare a Palazzo Chigi Mario Draghi, annunciato ieri in occasione dell’apertura della campagna elettorale di Azione-Italia Viva-Calenda, a Milano. A margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, l’ex commissario alla spending review, oggi candidato alle elezioni politiche del 25 settembre con la coalizione di centrosinistra, confida all’Adnkronos: “Non credo ci sia purtroppo quella possibilità”. Del resto Draghi “ha detto, ‘io sono qui per condurre questo governo con questa maggioranza e nel momento in cui si è sfaldata questa maggioranza, o meglio hanno fatto sfaldare la maggioranza, è stato coerente e ha deciso che non si poteva andare avanti”.