(Adnkronos) – La comunicazione è essenziale, come si conviene in circostanze come queste. Ma la
decisione del governo su Ita ha una serie di implicazioni e di conseguenze significative. Prima di tutto, i tempi e le modalità della procedura. “Sarà avviato oggi un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares Management, Delta Airlines e Air France-Klm”. Poi le motivazioni. “L’offerta del consorzio è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal Dpcm”. Quindi, la prospettiva. “Alla conclusione del negoziato in esclusiva, si procederà alla sottoscrizione di accordi vincolanti solo in presenza di contenuti pienamente soddisfacenti per l’azionista pubblico”.
Ricorre il riferimento agli obiettivi della privatizzazione e al ruolo dello Stato. Il Dpcm prevede “che, nella scelta delle modalità con le quali realizzare l’apertura del capitale di Ita, debbano essere assicurati, tra l’altro, la stabilità dell’assetto proprietario, la dimensione industriale dell’integrazione, la valorizzazione degli hub nazionali, lo sviluppo sui mercati strategici e sul lungo raggio e le prospettive occupazionali”. Di conseguenza, si prevede che il Ministero dell’economia e delle finanze “mantenga una partecipazione di minoranza al fine di assicurare il perseguimento dei predetti obiettivi e che, a tale scopo, la partecipazione del Ministero dell’economia e delle finanze sia accompagnata dagli opportuni accordi di governance”. Evidentemente, sul piano tecnico, la valutazione delle due offerte ha portato a ritenere che quella promossa da Certares con Delta e Air France – Klm sia l’opzione migliore per raggiungere questi obiettivi.
La decisione tecnica si intreccia però con la campagna elettorale e diventa una decisione anche politica. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che stando ai sondaggi ha buone probabilità di essere anche il nuovo premier, si era espressa con durezza quando il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva detto chiaramente di voler portare a termine l’operazione. “Mi auguro che il presidente Draghi smentisca l’ipotesi di un’accelerazione del processo di vendita di Ita a Lufthansa. È un argomento del quale si sta parlando molto sui media e che ci fa letteralmente sobbalzare visto che il governo è dimissionario e può occuparsi solo di affari correnti. Questo non lo sarebbe affatto. Saremmo tutti molto più sereni se arrivasse dal presidente Draghi una sua smentita. Dal 25 settembre in poi tutto potrà cambiare e al rilancio della nostra compagnia aerea di bandiera penserà chi governerà”.
La smentita di Draghi non è mai arrivata. Meloni dava per scontato che l’offerta privilegiata fosse quella di Lufthansa e Msc e invece la decisione formalizzata dal Mef va in un’altra direzione. La scelta della cordata formata da Certares Management, Delta Airlines e Air France-Klm è profondamente diversa. Perché presuppone di lasciare Ita all’interno dell’alleanza internazionale ereditata da Alitalia, SkyTeam, e soprattutto perché evidentemente consente una presenza più significativa dello Stato, attraverso il Tesoro. E quindi lascia alla politica, e al prossimo governo, voce in capitolo sul futuro della compagnia.
Questa è anche l’interpretazione che Lufthansa si affretta a sottolineare. “Dal nostro punto di vista, la nostra offerta congiunta con Msc era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita. Prendiamo atto della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita”. Il dubbio che resta è sulla reale consistenza industriale delle due proposte che si fronteggiavano. A sollevarlo è Stefano De Carlo, segretario esecutivo dell’Anpac: “La decisione del Mef sorprende perché industrialmente l’offerta più solida per il futuro sembrava quella di Msc e Lufthansa. Vedremo come si comporterà Palazzo Chigi. Ita per avere un futuro ha bisogno di un partner industriale solido. L’alleanza con Air France – Klm finora non ha portato grandi vantaggi ma solo svantaggi”. Il sospetto del rappresentante di piloti e assistenti di volo è che si siano privilegiato gli aspetti finanziari su quelli industriali.
In ogni caso, una decisione andava presa. “Non ho elementi per valutare se l’offerta Lufthansa fosse migliore di questa. Sono certo che il Governo ha scelto per il meglio. Ma la cosa importante è finalmente procedere alla vendita di una compagnia aerea che è costata ai cittadini una cifra spropositata. Bene! Finalmente”, commenta Carlo Calenda su twitter. (di Fabio Insenga)