Il Direttore dellAgenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in sede di Audizione presso la Commissione Parlamentare di Vigilanza sullAnagrafe tributaria ha esposto diversi punti quali: la certificazione unica da inviare entro il 7 marzo, le norme sulla rateazione dei debiti tributari, senza dimenticare lobbligo di trasmissione telematica per gli F24 sopra i mille euro, le limitazioni alluso del contante e la comunicazione dei dati relativi ai beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari. Uno dei primi argomenti trattati è, appunto, quello della rateazione dei debiti tributari. Un aspetto sul quale era stato spesso puntato il dito riguardava infatti il numero delle rate concesse: se Equitalia può concedere fino a 120 rate, la rateazione di un avviso bonario non può spingersi oltre le 20 rate (e solo se limporto supera le 5.000 euro). Ebbene, il Direttore dellAgenzia delle Entrate chiarisce che il numero delle rate da concedere al contribuente è una scelta squisitamente politica, sulla quale lAgenzia delle Entrate non può certo intervenire. Certo è però che, in considerazione della riduzione delle sanzioni previste nel caso di versamento entro i termini, laumento del numero delle rate potrebbe avere il paradossale effetto di spingere i contribuenti a non autoliquidare le imposte, ma attendere le comunicazioni di irregolarità, al fine di poter pagare in tempi molto lunghi, senza peraltro un eccessivo aggravio dei costi.
A rimetterci, in altre parole, potrebbero essere le casse dello Stato. Il Direttore dellAgenzia delle Entrate si sofferma inoltre sul nuovo obbligo di invio della Certificazione Unica, previsto per il 7 marzo. In special modo lattenzione viene posta sulle richieste del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili che ha sottolineato lopportunità di limitare lobbligo di invio telematico delle sole certificazioni relative ai soggetti destinatari della dichiarazione precompilata, con esclusione, ad esempio, delle certificazioni riguardanti i lavoratori autonomi titolari di partita Iva. Anche in questo caso, però il Direttore dellAgenzia delle Entrate chiarisce che, nel corso degli incontri con le associazioni di categoria e con le software house è emerso che risulta più complesso e oneroso, dal punto di vista degli interventi tecnici sulle procedure, operare una distinzione tra le certificazioni utili ai fini della precompilata e le altre piuttosto che procedere allinvio complessivo di tutte le certificazioni emesse. Nessuna marcia indietro anche in tema di modello 770: da più parti era stata avanzata infatti la richiesta di eliminare il modello dei sostituti dimposta, in quanto tutti i dati sono trasmessi con la Certificazione Unica. LAgenzia delle Entrate non condivide tale orientamento, chiarendo che, nella complessa situazione attuale, non è opportuno intervenire con altre modifiche sostanziali.
Forse dallanno prossimo il modello 770 finirà in soffitta, ma per questanno continua a valere il doppio obbligo.