L’Istat ce lo ricorda oggi ma, per chi ‘frequenta’ gli esercizi commerciali ed i supermercati con frequenza quotidiana, ne è già a conoscenza ‘da mesi’, e dunque che in questo mese di luglio l’inflazione abbia subito una forte accelerazione è una realtà ben nota.
L’inflazione ‘galoppa’ con un’impennata dei prezzi che ci rimanda addirittura al settembre dell’84
C’è poco da fare, il carrello della spesa è sempre più vuoto. Partendo infatti dai beni alimentari a quelli chiamati ‘i beni per la cura della casa e della persona’, i rialzi sono passati +8,2% a +9,1%. Paradossalmente, peggio ancora poi i prodotti ‘ad alta frequenza d’acquisto’, schizzati dal +8,4% al +8,7%. Un’impennata, spiega l’Istat, mai più registrata dal lontano settembre del 1984.
Ma non solo, la cosiddetta ‘inflazione di fondo’, scrive ancora l’agenzia di stampa AdnKronos, che ha potuto visionare il report, “al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,2% a +4,7%. Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +11,3% a +11,1%), mentre accelerano quelli dei servizi (da +3,4% a +3,6%); si riduce, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,9 di giugno a -7,5 punti percentuali)”. Ed in tutto ciò, scrive ancora l’AdnKronos, “L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,7%), degli alimentari lavorati (+1,5%), dei beni non durevoli (+0,6%) ed è frenato solamente dalla diminuzione dei prezzi alimentari non lavorati (-1,7%). Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo cala su base mensile dell’1,1%, a causa dei saldi estivi di cui l’indice nazionale dei prezzi al consuno non tiene conto, e aumenta dell’8,4% su base annua (da +8,5% nel mese precedente)”.
Inflazione, il Codacons: “Siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sulle famiglie”
Una situazione gravissima, specialmente alla luce dei dati relativi ai milioni di famiglie in difficoltà nel Paese, che potremmo quasi definire ‘emergenziale’. Come denuncia il Codacons attraverso una nota: “L’inflazione ancora elevatissima realizza un ‘massacro’ sulle tasche dei consumatori e avrà effetti pesantissimi sull’economia nazionale“. Come spiega infatti l’associazione dei consumatori, il tasso di inflazione pesa nelle tasche di una per +2.427 euro annui, che diventano +3.152 euro se si fa riferimento ad un nucleo con due figli. “Siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie“, sbotta Carlo Rienzi, presidente del Codacons.
Inflazione, Assoutenti: “Il governo deve abbandonare la politica dei bonus a pioggia, tagliando subito l’Iva sui beni primari”
Un dato, questo ufficializzato anche dall’Istat, che non lascia certo indifferenti tutte le associazioni dei consumatori. Ed anche Assoutenti, attraverso la voce del suo presidente, Furio Truzzi, commenta che “L’inflazione rimane ancora elevatissima a luglio con il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio che raggiunge i livelli più alti degli ultimi 38 anni. Prosegue l’allarme sul fronte degli alimentari che anche a luglio registrano un’impennata record, aumentando addirittura del 10% rispetto allo scorso anno. Questo significa che una famiglia con due figli, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +749 euro annui, una stangata senza precedenti. Il governo – aggiunge Truzzi – deve intervenire abbandonando la politica dei bonus a pioggia, tagliando subito l’Iva sui beni primari come gli alimentari, in modo da portare ad una immediata riduzione dei prezzi al dettaglio e a benefici diretti per le famiglie“.
Inflazione, l’Unione Consumatori: “Il rincaro dei prodotti alimentari, una catastrofe che dissanguerà le famiglie i difficoltà”
Analisi condivise anche da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori il quale, ribatte: “E’ una catastrofe il rincaro dei prodotti alimentari e del carrello della spesa che dissanguerà definitivamente la casalinga di Voghera che va tutti i giorni al mercato e le famiglie più in difficoltà. Il governo anche se in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, può e deve intervenire, essendo un’emergenza nazionale che richiede un atto urgente. I prossimi 14,3 miliardi del dl aiuti bis vanno destinati a frenare l’inflazione galoppante, altrimenti qualunque altro intervento, come l’anticipazione di 3 mesi della rivalutazione delle pensioni, è destinato ad essere bruciato dal rialzo dei prezzi e dalla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie“.
Inflazione,la Confesercenti: “Inflazione ed incertezza pesano sui consumi delle famiglie e sui margini e vendite delle imprese”
Appresi i dati diffusi dall’Istat, anche la Confesercenti ha voluto dire la sua: “Inflazione ed incertezza pesano sui consumi delle famiglie e sui margini e vendite delle imprese: pur essendo in lieve rallentamento, infatti, la dinamica in rialzo dei prezzi, con tutta la sua pericolosità, continua a incidere sui comportamenti di acquisto e a diffondersi a tutti i settori“.
Inflazione, la Confesercenti: “Il rischio di precipitare in un autunno austero non può essere sottovalutato”
“Il carrello della spesa, cioè i beni a più elevata frequenza di acquisto – prosegue la nota diramata dalla Confesercenti – è aumentato del 9%: secondo le nostre stime, nel secondo semestre ci potrà essere una riduzione dei consumi dell’ordine di 3 miliardi circa a causa degli aumenti di prezzo. Il rischio di precipitare in un autunno austero non può essere sottovalutato, per questo la linea, giustamente tracciata dal Governo, di intervenire per calibrare i prezzi degli energetici e sostenere le famiglie va assolutamente proseguita, con tutti gli interventi necessari volti a sostenere i consumi e a frenare la spirale inflazionistica“.
Inflazione, Federdistribuzione: “E’ più che mai urgente sostenere le imprese e il potere d’acquisto delle famiglie, specie quelle a reddito basso e con figli”
Dal canto suo, il Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, commenta il report dell’Istat spiegando che “Il carrello della spesa, come da nostre attese, dopo mesi di crescita ad un tasso inferiore rispetto a quello dell’indice dell’inflazione generale, ha accelerato la sua corsa, allargando gradualmente la forbice. Continuiamo a registrare un aumento dei costi di produzione dei beni di largo consumo su cui impattano diverse esternalità negative, tra cui gli aumenti dei beni energetici e delle materie prime, oltre agli effetti pesanti della siccità, che gravano in maniera significativa sulle filiere agroalimentari italiane“. Dunque, osserva Buttarelli, “Anche in questo momento di transizione politica è più che mai urgente continuare a sostenere in modo concreto e con tutte le azioni possibili le imprese e il potere d’acquisto delle famiglie, in particolare quelle delle fasce a reddito basso e con figli“.
Inflazione, Federdistribuzione: “Una congiuntura che potrebbe compromettere i prodotti di qualità, vanto delle filiere italiane”
“In questi mesi – prosegue ancora Buttarelli – le aziende della Distribuzione Moderna, con grande senso di responsabilità verso le famiglie, sono riuscite a non scaricare sui consumi tra i 2 e i 3 punti d’inflazione registrati in fase d’acquisto. Questa situazione è sempre meno sostenibile dalle imprese, poiché ne mette a rischio la tenuta economica. Quindi l’aumento dei prezzi si sta gradualmente scaricando sul carrello della spesa, e in una fase di forte incertezza economica, le famiglie ricercheranno sempre di più risparmio e convenienza. Una congiuntura – conclude la sua analisi il , il Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione – che potrebbe compromettere nei prossimi mesi i consumi, in particolare dei prodotti agroalimentari di qualità, fiore all’occhiello delle filiere italiane di eccellenza“.
Max
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