(Adnkronos) – Un caso pediatrico di vaiolo delle scimmie è stato descritto in un bambino di età inferiore ai 10 anni in Olanda. Il piccolo paziente era arrivato in un pronto soccorso di Amsterdam. Si tratta di episodi rari, ma gli autori dello studio che analizza l’episodio, pubblicato su ‘Eurosurveillance’, spiegano di aver scelto di parlarne per aumentare la consapevolezza dei medici su questa possibilità. A colpire della storia del babypaziente infettato da monkeypox è il fatto di non essere riusciti a risalire alla fonte del contagio, che viene classificata come sconosciuta.
L’invito all’attenzione viene ribadito anche da Catherine Smallwood, esperta dell’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per l’Europa, che, commentando il caso pediatrico di monkeypox descritto dal team di scienziati di atenei e istituzioni olandesi (le prime firme dello studio sono di camici dell’Emma Children’s Hospital), evidenzia via social: “L’indagine non ha potuto identificare alcuna fonte di infezione. I medici devono essere consapevoli del fatto che, sebbene raro, il vaiolo delle scimmie può verificarsi nei bambini”.
Così è stato in questo paziente, che 3 settimane prima di rivolgersi a un ospedale aveva avuto un mal di gola senza febbre che si era risolto spontaneamente il giorno successivo. Poi era stato in vacanza in Turchia per una settimana. Al ritorno, ha notato due piccole lesioni cutanee rotonde sul viso, sulla mascella inferiore sinistra e sulla guancia. Il medico di base ha iniziato a trattarlo con una crema antimicotica, ma nei giorni successivi sul viso del bambino sono apparse altre lesioni. Il medico ha sospettato un’altra patologia ancora, finché in altre parti del corpo sono apparse circa 20 lesioni solitarie. E allora il paziente è stato trasferito in ospedale con il sospetto clinico di monkeypox. (segue)