“Sono fiducioso” sull’estradizione di Marcello Dell’Utri dal Libano. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a margine di un incontro al Salone del Libro di Torino. Il fondatore con Berlusconi di Forza Italia si è definito “prigioniero politico” in quanto “vittima di una sentenza politica”. Quella che lo vede condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. “Mi attengo a ciò che è scritto nei trattati – ha proseguito il Guardasigilli – e parto dall’attività svolta dalla Procura generale di Palermo e dal ministero della Giustizia. Credo ci siano tutte le condizioni per cui le azioni che abbiamo messo in campo possano andare a buon fine”. “Abbiamo avviato nei tempi più rapidi tutte le procedure previste dai trattati e ci auguriamo che che le autorità libanesi si attengano allo stesso ritmo”, ha spiegato ancora il ministro, ribadendo che “nei Paesi in cui, come in questo caso, esiste la possibilità di sottrarsi, queste cose vanno fatte con particolare scrupolo e non perché si tratta di Dell’Utri, ma perché c’è un atteggiamento sospetto rispetto a cui facciamo tutto il possibile e anche di più affinché la sentenza possa eesere attutazione”.