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    Velletri, agente penitenziario aggredito in carcere da detenuto

    Velletri, agente penitenziario aggredito in carcere da detenuto. Voleva la cella aperta, e ha aggredito un agente.

    Nel primo pomeriggio di ieri un detenuto Italiano ristretto nel penitenziario di Velletri pretendeva dall’agente responsabile della sezione detentiva di avere il cancello della propria stanza aperto per poi recarsi a telefonare alla propria famiglia. L’agente responsabile sezione detentiva, informava il detenuto che la telefonata la poteva effettuare 10 minuti dopo perché il telefono era occupato da un altro detenuto e non poteva soddisfare la sua richiesta.

    Il detenuto Italiano ha reagito con forza tanto da sbattere il cancello addosso all’agente colpendolo con pugni in faccia e al petto per poi strappargli anche la maglietta e la collanina d’oro che indossava. L’agente è riuscito a suonare l’allarme e sono intervenuti in soccorso altri agenti di Polizia Penitenziaria che senza uso dei mezzi di protezione (caschi, scudi e manganelli) sono riusciti a immobilizzare il detenuto trasferendolo nel reparto isolamento.

    Durante l’operazione per bloccare il detenuto violento, due agenti hanno subito dei pugni in testa, nulla di grave ma comunque sottoposti ad accertamenti sanitari presso il pronto Soccorso di Velletri.

    A darne notizia è il segretario generale del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Carmine Olanda che da sempre denuncia gli eventi critici e le gravissime condizioni di lavoro che ogni giorno si verificano sia nel penitenziario di Velletri che in tutte le carceri.

    «Gli Agenti aggrediti – afferma Olanda – sono stati curati presso il Pronto Soccorso di Velletri la quale fortunatamente non hanno riportato nulla di grave ma poteva benissimo succedere il peggio.

    Pochi giorni fa come sindacato abbiamo scritto a tutte le autorità del Ministro della Giustizia segnalando l’emergenza Personale che sta affrontando il Penitenziario di Velletri. La grave carenza di personale (80 unità in meno) consente di garantire i livelli minimi di sicurezza del Penitenziario, senza considerare la gestione degli imprevisti/emergenze che possono emergere in ogni momento».