MAFIA ROMA: LA PROCURA INDAGA SULLE CARTE DI MARINO

    roma_ecco_come_cambia_la_mobilita_con_il_neo_sindaco_ignazio_marino_23499.jpgLa procura di Roma ha avviato i primi accertamenti per capire se la documentazione consegnata questa mattina al capo dell’ufficio dei pm Giuseppe Pignatone dal sindaco Ignazio Marino possa essere utile ai fini dell’indagine su Mafia Capitale. Nei mesi scorsi Marino e’ stato ricevuto a piazzale Clodio piu’ di una volta per rappresentare una serie di esposti che hanno riguardato i ritardi nella consegna dei lavori sulla metro C, i presunti illeciti compiuti in alcune aziende municipalizzate e la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, dopo la chiusura della discarica di Malagrotta e gli arresti del patron Manlio Cerroni e dei suoi piu’ stretti collaboratori. La procura, inoltre, sta indagando sul furto di un pc avvenuto in un ufficio del Servizio Giardini del Campidoglio: gli investigatori vogliono accertare se il furto abbia un legame con l’indagine sull’attivita’ del sodalizio di stampo mafioso che gravitava attorno alla figura dell’ex Nar Massimo Carminati.  Questa mattina Beppe Grillo twitta:  “Ho appena letto le intercettazioni di Carminati e Buzzi che parlano di me”, scrive Beppe Grillo su Twitter segnalando che “mafia Capitale ha paura di noi. Del pd no”.   “La politica deve fare la sua parte, non ci si puo’ nascondere dietro l’argomento ’bisogna attendere le sentenze definitive’. Deve intervenire con una valutazione seria, a prescindere dai profili penali”. il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, interpellato a margine di un’audizione alla Camera, in merito al quadro che emerge dall’inchiesta su Mafia Capitale ha affermato:  “Non siamo di fronte a un riemergere di fenomeni – ha aggiunto Sabelli, con il segretario del sindacato delle toghe Maurizio Carbone – questi non si sono mai arrestati, l’emergenza non e’ mai finita. Anche la legge Severino fu fatta per fronteggiare l’emergenza”. Secondo i vertici dell’Anm, “la magistratura non puo’ essere vista come cane da guardia della democrazia, i magistrati hanno una funzione di garanzia, ma il funzionamento del meccanismo democratico prevede che ci sia una sinergia”.