“Siamo vicinissimi ad un accordo con il Pd sul lavoro . dice Angelino Alfano alla trasmissione televisiva Agorà – ho sentito stanotte il senatore Maurizio Sacconi e credo che ci siamo”. Sull’argomento aveva ironizzato il capogruppo alla Camera di F.I. Renato Brunetta: “Jobs Act, botte da orbi in maggioranza. Ncd prima abbocca, poi si accorge della presa in giro e reagisce. Un bel vaffa, no? Forza Maurizio Sacconi”.Intanto la commissione Lavoro ha approvato i commi 5 e 6 della delega sul lavoro, quelli che riguardano tra le altre cose la semplificazione delle procedure per l’assunzione. Il lavoro si sta svolgendo “positivamente secondo i tempi previsti”, ha commentato il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano.Il Governo presenterà oggi un emendamento al comma sette (quello che prevede l’introduzione del contratto a tutele crescenti) per recepire l’accordo raggiunto all’interno del Pd sui licenziamenti disciplinari ma su questo punto ieri si era scatenata l’ira di Ncd perchè il nuovo testo non corrisponderebbe a quanto concordato. Il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova ha parlato di ’’riformulazione’’ senza novità ma ha spiegato che nella delega sarà’ inserita la previsione della reintegra nel posto di lavoro in caso di licenziamenti disciplinari ’’per un motivo dichiarato da un giudice nullo o inesistente” (con le fattispecie da chiarire nei decreti delegati).Il capogruppo Ncd, Maurizio Sacconi ha immediatamente replicato che l’emendamento ’’non corrisponde a quanto concordato. Se vedessimo un testo diverso da quello che conosciamo – ha detto – ce ne andremmo dalla Commissione e si aprirebbe un bel contenzioso nella maggioranza”. Per Ncd, infatti, in caso di licenziamenti giudicati illegittimi la regola dovrebbe essere l’indennizzo economico con il mantenimento del reintegro solo nei licenziamenti discriminatori e in casi molto limitati di licenziamenti disciplinari. ’’Non c’e’ nessuna forzatura, siamo persone serie, non faccio il gioco delle tre carte – ha risposto Bellanova – dobbiamo stare calmi e sereni. Per i licenziamenti disciplinari ingiustificati sara’ previsto il reintegro ma le fattispecie le scriveremo nei decreti delegati”. Il conflitto che si era aperto al Senato e che alla fine aveva prodotto un testo di delega ’’ampio’’ e senza nessun riferimento all’articolo 18 (si parlava appunto solo di tutele crescenti) con la preoccupazione della minoranza Pd si è quindi trasferito alla Camera dove inserendo la reintegra per i licenziamenti disciplinari ingiustificati per ricompattare il Pd si rischia di rompere con Ncd. E Gianni Cuperlo intanto spiega che aspetta di “vedere quale testo arriverà all’attenzione dell’aula. Se il testo fosse rimasto quello del Senato io non l’avrei votato”. Ieri sono stati votati i commi 3 e 4 (con l’introduzione del divieto di cassa integrazione straordinaria solo per le aziende con cessazione di attività ’’definitiva’’) mentre in serata si esamineranno i commi 5 e 6 (su semplificazione e razionalizzazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese). Oggi arriverà l’emendamento del Governo sul comma sette (quello che tratta il contratto a tutele crescenti ma anche mansioni e controlli a distanza) con l’obiettivo di chiudere l’esame in Commissione giovedì 20 e approdare in Aula il 21