Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha proclamato lo stato di calamità naturale per l’intero territorio fino alla data del 30 novembre 2022 a fronte della “grave crisi idrica determinata” dall’assenza di precipitazioni meteorologiche e della difficoltà di “approvvigionamento idrico da parte dei Comuni”.
Regione Lazio, Calamità Naturale: l’annuncio di Zingaretti
Nel decreto, il governatore ha ribadito la necessità di misure di natura straordinaria ed emergenziale“. In tal senso chiederà alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di valutare sulla base della evoluzione degli scenari di severità idrica in corso, le modalità e i presupposti per fronteggiare adeguatamente la crisi.
Siccità Lazio: l’allarme dalla Tuscia
Tutta la Regione è in sofferenza, ma è la Tuscia la provincia in maggiore difficoltà quanto a siccità: l’Osservatorio permanente ha registrato nei dati pluviometrici un deficit tra il 40% e il 60% rispetto alle medie storiche.
14 comuni dei 31 gestiti da Talete rischiano la turnazione idrica per una popolazione di oltre 60mila abitanti: alcune amministrazioni sono già passate al razionamento dell’acqua, senza contare i rilevamenti della presenza di arsenico e fluoro in molte fonti destinate ad uso potabile nel territorio dell’ATO1-Viterbo.
Riduzioni delle pressioni nelle reti, utilizzo autobotti, recupero dispersioni sono già in atto. Ma non basta. A Bracciano, multe fino a 500 euro per chi spreca acqua: consentito l’uso solo per scopi potabili ed a fini igienico sanitari.
Bracciano, no agli sprechi: arrivano le multe
Vietato riempire piscine, irrigare orti e giardini, lavare auto. Il sindaco ha emesso un’ordinanza restrittiva contro gli usi impropri della fornitura idrica.
Le sanzioni andranno da 25 a 500 euro. A Roma, intanto, Gualtieri annuncia che “al momento non c’è alcun rischio per la città di dover procedere a turnazioni e altre forme di razionamento” invitando comunque i cittadini ad usare l’acqua “in modo attento e responsabile.