(Adnkronos) – Sudore e caldo non facilitano il rapporto con la mascherina, ancora raccomandata in molti spazi chiusi e rimasta obbligatoria sul trasporto pubblico e nelle strutture sanitarie. Nonostante la consuetudine acquisita in 2 anni d’utilizzo, non mancano infatti gli ‘errori’ d’uso, sia per le Ffp2, sia per le chirurgiche. Uno dei più frequenti è quello di non farla correttamente aderire al viso, soprattutto nelle giornate d’afa. “Le mascherine – comandamento numero 1 – vanno indossate correttamente coprendo naso e bocca ed evitando di toccarle per mantenerle pulite”, ricorda all’Adnkronos Salute, elencando 5 regole per il corretto utilizzo, Cristiana Boi, professoressa di principi di ingegneria chimica dell’università di Bologna, che si è occupata con il suo team, nei suoi studi, dei test per le mascherine chirurgiche e ha lavorato anche sulle Ffp2.
Altro elemento sottovalutato è il fattore climatico: “La mascherina non perde la sua efficacia a causa del caldo”, assicura Boi, ma “in presenza di un’eccessiva sudorazione – regola numero 2 – è bene cambiarla più frequentemente perché potrebbe bagnarsi e quindi rendere più faticosa la respirazione”.
Importante inoltre, regola numero 3, conservare e trasportare la mascherina con le giuste modalità e le necessarie attenzioni igieniche: “Questi dispositivi – avverte l’esperta – temono l’umidità. Quindi non vanno riposti in una bustina di plastica dopo l’uso e lasciate in borsa; meglio riporle nella la carta o sacchetti di tessuto. L’ideale, per la conservazione, sarebbe appenderle in un posto pulito quando si torna a casa”.
La regola numero 4 riguarda i prodotti per la disinfezione di queste protezioni: “Bisognerebbe conoscerne la composizione e le interazioni dei componenti con il materiale delle mascherine. A mio parere, però, è meglio evitarli e cambiare la mascherina”, dice Boi.
Regola numero 5, è importante utilizzare mascherine certificate, in particolare la Ffp2 che, grazie alla sua maggiore aderenza al viso rispetto alla chirurgica, garantisce più protezione. No invece “alle mascherine di stoffa, che forniscono una protezione non adeguata e, soprattutto al chiuso, è bene evitarle. Erano accettabili nella prima fase della pandemia, quando non erano reperibili mascherine di buona qualità, ma ora non dovrebbero essere permesse”.