(Adnkronos) –
Nell’anno pandemico, rispetto al 2019, sono aumentati del 40% i disturbi alimentari, che vanno dall’anoressia al binge eating, cioè abbuffate senza comportamenti di compenso. Peso e forma fisica sono sempre più motivo di malessere psicologico, soprattutto tra i più giovani che sui social media si confrontano con modelli di magrezza spesso patologica. Per far fronte alle ultime, preoccupanti tendenze, in occasione della Giornata mondiale dei disturbi alimentari, che si celebra il 2 giugno, Consulcesi Club riaccende i riflettori su quelli che sono ormai considerati un problema sociale lanciando il corso ‘I disturbi del comportamento alimentare: dall’anoressia al binge eating – a letto senza cena’, rivolto a medici e operatori sanitari.
“E’ ormai divenuto indispensabile sapere come e quanto social e web in generale influiscono sui comportamenti alimentari, soprattutto tra i più giovani, già considerati categorie a rischio per i disturbi a questi legati. Tutti i professionisti della salute devono allearsi per prevenire la comparsa delle patologie e ingaggiare la popolazione rispetto a un fenomeno tanto pressante”, commenta Stefano Lagona, psicologo psicoterapeuta a cui l’azienda in prima linea nella formazione Ecm ha affidato la nuova formazione.
Recentemente è divenuta virale su TikTok la ‘Boiler summer cup’, una deplorevole challenge – sottolinea Consulcesi in una nota – che mette nel mirino ancora una volta le ragazze in sovrappeso. Adescare un’adolescente con un peso maggiore e condividere ‘il bacio di prova’ sulla piattaforma è l’ultima sfida di bullismo e body shaming online, che conferma e rafforza una cultura errata del corpo e rischia di causare un aumento di disturbi dell’alimentazione, che già riguardano un numero allarmante di persone.
“Oltre a patologie come anoressia e bulimia, che negli ultimi decenni hanno visto un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza fino a riguardare bambini e preadolescenti, stiamo assistendo – rilega Lagona – alla nascita e rapida diffusione di nuovi comportamenti devianti come l’ortoressia, la drunkoressia, bigoressia e pregoressia”. Sono disturbi che riguardano, rispettivamente un’esagerata attenzione per la qualità del cibo e il desiderio continuo di depurarsi, la pratica della restrizione delle calorie in modo da poter consumare più alcol e non aumentare di peso, l’abuso di esercizio fisico e di anabolizzanti per scongiurare la convinzione di apparire piccoli ed esili, fino al disturbo alimentare che affligge le donne incinte che non vogliono aumentare di peso e si sottopongono ad allenamenti prolungati e diete ipocaloriche.
“Queste patologie – osserva lo psicologo – per la loro complessità hanno bisogno di un lavoro specializzato e integrato tra le varie figure professionali, con l’obiettivo di una diagnosi corretta e precoce, quindi di una tempestiva presa in carico del paziente”. Come spiega l’esperto, se non trattati in tempi e modi adeguati, questi disturbi possono diventare una condizione cronica, compromettendo organi e apparati, e portare alla morte nei casi più gravi. L’insorgenza precoce è poi motivo di ulteriore preoccupazione, perché gli effetti associati a corpo e mente sono molto più gravi dal momento che tessuti, ossa e sistema nervoso centrale non hanno ancora raggiunto la loro completo sviluppo.
Il corso per i professionisti della sanità è l’occasione per approfondire le nuove cause legate a questi e nuovi disturbi, non mancando di considerare il ruolo e il supporto alle famiglie. “Guarire completamente è possibile – conclude Lagona – ma richiede un’alleanza tra gli specialisti, la prevenzione dell’insorgenza, l’individuazione precoce dei soggetti ammalati o ad alto rischio, la riduzione della gravità delle patologie e, non meno fondamentale, il miglioramento delle strutture presenti sul territorio”.