Ancora parole rassicuranti dal presidente della Bce Mario Draghi sulle possibilità di ripresa dell’Eurozona. “Sembra aver perso slancio di recente” e ci sono “rischi evidenti” posti dalle tensioni geopolitiche e da riforme insufficienti da parte dei governi, che invece devono “agire con decisione”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in un’intervista al quotidiano lituano Verslo Zinios. Il consiglio direttivo della Bce resta “unanimemente determinato” ad adottare “ulteriori misure non convenzionali” per fronteggiare i rischi posti da un periodo troppo lungo di bassa inflazione. “L’adozione dell’euro potrebbe dare stabilità alla Lituania nell’attuale clima geopolitico”. Lo ha detto Draghi, riferendosi all’ingresso nell’euro a partire dal 2015 del Paese baltico, fino a poco tempo fa conteso dall’area di influenza russa. “Con l’ingresso della Lituania nell’euro tutti e tre i Paesi baltici saranno presto parte dell’Unione monetaria. Questa è una grande ricchezza per l’Eurozona, anche perché dimostra la sua attrattiva”. Alcuni dei fattori che le stime della Bce sull’inflazione hanno sottovalutato sono “la disoccupazione elevata e le dimensioni della capacità produttiva inutilizzata”. Il forte apprezzamento dell’euro nei mesi passati ha “esacerbato” la caduta del tasso d’inflazione nei mesi passati. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, con parole che secondo gli investitori aprono a un’ulteriore svalutazione della moneta unica. L’euro è sceso oggi a nuovi minimi di due anni sotto 1,27 dollari.