(Adnkronos) – L’organizzazione dell’esame di maturità per gli studenti ucraini all’estero e la programmazione del futuro dei maturandi preoccupa le famiglie ucraine per il peso delle incertezze legate alla conclusione della guerra e delle conseguenti difficoltà di programmazione ed organizzative di un popolo stremato da mesi di combattimento e fuga dalle bombe.
“In Irlanda, solo Dublino è stata offerta per il test. Ciò significa che tutti gli ucraini dovranno spostarsi lì per poterlo fare. Per noi sono 350 km. Ma siamo pronti, andremo a Dublino per la prova”, commenta all’Adnkronos Natalia, madre di Zoia Simanska, studentessa modello all’ultimo anno delle secondarie superiori con cui è fuggita in Irlanda. Al di là degli ulteriori disagi, legati al fatto che in ogni Paese europeo sono poche le sedi in cui si svolgeranno i test, “è certamente un sollievo – precisa – sapere che l’esame di maturità sarà fatto e che i migliori cervelli del nostro Paese potranno tornare a studiare in Patria”. E se ciò non sarà possibile? “Sarà un problema. In diversi paesi europei i termini entro cui mandare le richieste di ammissione sono già scadute. I costi delle rette universitarie sono inoltre spesso incredibilmente più elevati che in Ucraina e a causa della guerra le borse di studio non sono state quasi mai richieste”, comunica la donna, che tra l’altro coordina un gruppo di mamme di maturandi ucraini rifugiate in Irlanda, in costante filo diretto con il Ministero dell’Istruzione irlandese ed il Dicastero preposto a Kiev, al fine di impedire che la guerra possa bruciare le opportunità di crescita dei loro figli.
“Mia figlia – prosegue Natalia – oltre ad aver proseguito gli studi dell’ultimo anno di liceo ucraino in dad, da quando siamo in Irlanda ha frequentato anche il quinto anno del Community College Killarney. Ed avrebbe ad esempio voluto fare domanda all’Università di Cork, dove eventualmente vorrebbe studiare Social Science, ma per la guerra non ha avuto il tempo di farlo, né di mandare richieste per ottenere borse di studio, indispensabili perché è un ateneo costosissimo, circa 16.800 pound l’anno”. Natalia mostra quindi all’Adnkronos la lettera scritta al ministro dell’Istruzione dell’Irlanda, Norma Foley, formatasi proprio all’università di Cork dove sogna di approdare la figlia, a cui con determinazione si appella, chiedendo “l’introduzione di borse di studio per gli studenti ucraini. E che si investa oltre che nella salvezza del nostro popolo anche nella sua istruzione, in modo da arricchire l’Irlanda, come l’Europa di leader futuri ed elite intellettuali”. (di Roberta Lanzara)