ROMA, ALL’OTTAVA EDIZIONE DI “ARTESCIENZA” ARRIVA “SEGNO INFINITO”

    artescienza segno infinitoL’Accademia Nazionale di Danza  ospita al Teatro Ruskaja gli ultimi due appuntamenti di “Segno infinito” ottava edizione di ArteScienza, manifestazione internazionale di arte scienza e cultura contemporanea organizzata dal CRM – Centro Ricerche Musicali.

    Mercoledì 17 e giovedì 18 settembre musica elettronica e coreografia contemporanea si incontrano in un dialogo tra corpi in movimento e suoni immateriali che disegnano intorno al pubblico un teatro dell’ascolto e della visione. Due gli spettacoli in programma con musica del repertorio classico contemporaneo e cinque nuove creazioni di musica e danza nel teatro all’aperto dell’Accademia Nazionale di Danza. Mercoledì 17 settembre toccherà a Licht performance di Jonathan Faralli che prende il titolo da una delle opere monumentali di Stockhausen affidata all’estro di uno degli interpreti più eclettici della sfera musicale contemporanea, cui segue la prima assoluta di Power_Game 1 musica di Michelangelo Lupone, coreografia di Ricky Bonavita, con i danzatori della Compagnia Excursus che ha coprodotto il nuovo lavoro insieme al CRM Centro Ricerche Musicali in occasione di questa edizione di ArteScienza. La nuova coreografia nasce dalla volontà di collaborazione di due artisti, Michelangelo Lupone per la musica  e Ricky Bonavita per la coreografia. Due processi di creazione convergono così un’unica opera compiuta, che rappresenta un primo studio di un progetto aperto a nuove definizioni. “Nella nostra epoca – spiegano i due autori – contraddistinta da un turbine tecnologico sempre più incalzante e dirompente, le relazioni fra gli umani continuano a riproporre le tematiche, i giochi, le dinamiche e le problematiche di sempre. Nell’immaginario collettivo il ‘gioco di potere’ prelude ad una simbolica lotta, ad un conflitto, talvolta ad una mediazione: questi sono gli spunti tematici per un’esplorazione coreografica, per una trasposizione drammaturgica dell’incontro tra l’universo maschile e quello femminile, nelle loro molteplici sfaccettature. Dal tessuto coreografico di questo lavoro emergono temi come eros e desiderio che si intuiscono attraverso una facilità di comunicazione mediante il linguaggio del corpo e del movimento, ma al tempo stesso anche attraverso una difficoltà di scoprirsi interiormente, di offrire la propria anima, di essere più che apparire. Ne scaturisce una drammaturgia senza soluzione, con l’immediatezza dei rapporti ma anche la fugacità degli stessi, nei quali il sottile gioco di  potere lascia spazio ad incontri facili ma imprevedibili, a situazioni ironiche e/o drammatiche, passionali e sensuali, lasciando al pubblico una libertà di lettura del testo coreografico e musicale, attraverso una sublimazione ed una voluta astrazione dal personaggio”. Giovedì 18 settembre sarà la volta di quattro giovani compositori del Conservatorio di Roma e dell’Aquila, che ispirandosi a un brano del repertorio classico, il Quartetto per archi op. 127 di Beethoven, hanno creato composizioni che si integrano ai lavori di quattro giovani coreografi provenienti dall’Accademia Nazionale di Danza presentati in prima assoluta per ArteScienza 2014.