La pressione del fisco in Italia è salita ancora nel 2013, dal 43,2% al record di 43,3% del Pil. Ma l’Italia è stata sorpassata nella classifica europea dalla Finlandia e scende così dal terzo al quarto posto tra i Paesi euro ’’tassatori’’ ma rimane di 2,1 punti sopra la media Euro, 3,3 punti sulla media Ue. Lo scrive Bankitalia in un suo Bollettino. Nella serie storica della pressione fiscale emerge un vero e proprio balzo della pressione fiscale italia negli ultimi tre anni: si e’ saliti dal 41,6% del 2010-2011 al 43,3% attuale. Otto anni prima, nel 2005, il ’’peso’’ fiscale si attestava ancora sotto la soglia del 40%, al 29,1% del Pil. Il 2013 rappresenta così un record assoluto e per il secondo anno si supera anche il livello raggiunto nel 2017, con l’eurotassa per entrare in Europa, quando gli italiani hanno versato nelle casse dell’erario il 42,3% della ricchezza prodotta. L’ultimo anno, nonostante il record, ci consegna però un miglioramento nel contesto europeo: passiamo dal terzo al quarto posto dei paesi ’tassatori’. Dovuto al fatto che la Finlandia ha drenato risorse fiscali, passando da una pressione del 42,9 al 44%: ha quindi sorpassato l’Italia, che è inoltre stata affiancata, con un ex equo al 43,3%, dall’Austria che prima era al 42,4%. In testa – tra i Paesi dell’Euro – rimane comunque la Francia, con il 47,6% di pressione fiscale, seguita dal Belgio con il 47,2%. Se si guarda a tutta l’Ue, invece, la medaglia d’oro di paese ’tassatore’ spetta al primato, incontrastato da molti anni, della Danimarca, dove il peso di tasse e contributi e’ al 48,8%