(Adnkronos) – Si fanno subito sentire gli effetti della recente pronuncia della Corte di Giustizia europea sulla vertenza dei medici ex specializzandi in tema di rivalutazione degli interessi, prescrizione e adeguatezza delle borse. La Cassazione, in ragione del carattere di novità delle argomentazioni proposte dai medici e dalla Commissione europea, con due distinte ordinanze interlocutorie (datate 20 aprile e 21 marzo) ha ritenuto opportuno rimettere la causa sul ruolo affinché venga discussa in pubblica udienza. Ne dà notizia il pool di legali di Consulcesi, che nell’annunciare le decisioni della Corte e la netta presa di posizione della Commissione Ue aveva già anticipato che la Suprema Corte ne avrebbe necessariamente tenuto conto.
Nella sentenza del 3 marzo 2022 – ricorda Consulcesi – la Corte di Giustizia europea, aveva confermato il diritto alla remunerazione per i medici iscritti alla scuola di specializzazione prima del 1982. La novità è che durante questo procedimento la Commissione europea, che rappresenta la Comunità, ha preso posizione affermando che la legge 370 del 99 si poneva in contrasto con le norme del trattato, dando ragione alle tesi da sempre sostenute dai legali Consulcesi. La Cassazione, quindi, nell’ambito di un procedimento relativo ai medici iscritti alla specializzazione dopo il 1993, con l’ordinanza del 20 aprile, ha rimesso la discussione in pubblica udienza, aprendo di fatto a una rivalutazione del tema.
Tra l’altro, sempre di recente, a marzo, la sesta sezione della Cassazione, in un giudizio che riguarda medici iscritti alla specializzazione prima del ‘91 proprio sulla questione della prescrizione, ha rimesso la causa sul ruolo perché venga decisa in pubblica udienza, ritenendo come, sulla base delle argomentazioni che erano state poste dai medici, fosse opportuna una rivalutazione della materia da parte della Corte a fronte del precedente “tralatizio” orientamento (meno favorevole ai medici) nell’ambito della decorrenza della prescrizione.
“La Cassazione sta valutando di rivedere le posizioni che si erano poste in contrasto con le domande dei medici, sia per quelli che non avevano percepito alcuna remunerazione, in quattro iscritti prima del 91, sia in favore di quelli che si sono iscritti dopo il 93 e che hanno percepito la borsa di studio, ma che agiscono per un adeguamento di questa borsa”. – precisa Tortorella, patrocinante in Cassazione e Corti Europee.
“In particolar modo, prosegue l’esperto, la Suprema Corte, con due ordinanze interlocutorie, ha rimesso i due giudizi su ruolo perché venga discussa in pubblica udienza la possibilità, sia di rivedere la vecchia giurisprudenza sulla prescrizione, e quindi valutare se posticiparla come noi abbiamo sempre sostenuto, sia per considerare l’impatto che la presa di posizione della Commissione Europea avrà sui ricorsi e sul riconoscimento della rivalutazione e degli interessi, da noi sempre richiesti. In quella sede – assicura – noi sosterremo le nostre ragioni in favore dei medici e chiederemo che la questione venga rimessa nella sua sede naturale, ovvero la Corte di Giustizia europea”.
“Era il cambiamento in cui abbiamo sempre creduto, da noi sempre auspicato – commenta Consulcesi – andremo avanti con coraggio per aiutare l’Italia a rimettersi in pari con l’Europa e finalmente per rimborsare quell’esercito di specialisti che da oltre 20 anni tuteliamo con forza e determinazione”.