(Adnkronos) – “Dal loro punto di vista Finlandia e Svezia fanno bene a entrare nella Nato, perché questa sciagurata aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina gli ha creato problemi. Senza essere nell’Alleanza sarebbero isolate e più vulnerabili in caso di aggressione. Vero è che nelle more di questo eventuale ingresso nella Nato, sia la Svezia che la Finlandia hanno creato una forma di rapporto particolare con la Gran Bretagna che si è dichiarata pronta a intervenire in loro soccorso”. Lo ha detto all’Adnkronos il generale di Giorgio Battisti, del Comitato Atlantico italiano, commentando il possibile ingresso nella Nato delle due nazioni da sempre neutrali.
“La Finlandia e la Svezia da anni hanno un rapporto di partenariato con l’Alleanza atlantica particolare – ha poi aggiunto – partecipano regolarmente alle esercitazioni, in Afghanistan hanno fornito dei loro contingenti seppur ridotti, operavano a nord sotto il comando tedesco e sono sicuramente pienamente interoperabili. Tutti poi parlano bene l’inglese, che è la cosa più importante per la Nato, e sicuramente la Finlandia ha l’eredità di un popolo molto combattivo, che è riuscito a tenere testa all’Unione Sovietica nell’inverno del ’39, ’40. Anche la Svezia, pur avendo questa idea di Stato neutrale, non ha mai dimenticato di curare i propri eserciti, specialmente in questi ultimi anni. Vero è che nel 2013 ha ripristinato la leva militare obbligatoria, soppressa nel 2009, proprio in funzione antirussa”.
Su un possibile spiraglio di pace dal colloquio Usa-Russia, il generale Battisti dice: “Già da tempo gli americani cercavano di avviare un dialogo, trovando puntualmente il ‘niet’, l’opposizione russa. Può darsi che sia una cosa lunga, ma già il fatto che si parlino serve anche per evitare che eventuali incidenti al confine o l’invasione dello spazio aereo sfocino in un conflitto. Ci potrebbero essere prospettive buone, di dialogo sebbene le premesse non sono buone con la fermezza di Zelensky da una parte, che dichiara che mai rinuncerà a parte del territorio ucraino, e con la pretesa dall’altra, che Crimea e Donbass siano riconosciute la prima come parte della Russia le altre come due repubbliche autonome, sovrane. Tuttavia, se si riuscisse ad andare a un tavolo diplomatico, sentendo tutte le parti in causa – conclude il generale Battisti – si potrebbe arrivare lentamente non dico a un trattato di pace ma a un cessate il fuoco, a una tregua, per poi dialogare”.