(Adnkronos) – Contagi Covid, i riflettori restano accesi su Omicron e sottovarianti. “Sbaglia profondamente chi sostiene che se ci si infetta con Omicron non è poi così grave. Questo virus è meglio non incontrarlo” dice all’Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Le ultime news riguardano Omicron 4 e 5 che sono diventate varianti di preoccupazione (Voc) in Ue.
VARIANTI DI PREOCCUPAZIONE – In data 12 maggio, infatti, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc ha riclassificato questi due sottolignaggi della variante Omicron di Sars-CoV-2, BA.4 e BA.5, da varianti di interesse a Voc. BA.4 e BA.5 sono state identificate per la prima volta in Sudafrica, rispettivamente a gennaio e febbraio 2022, e da allora sono diventate le varianti dominanti in quell’area. L’Ecdc evidenzia come entrambi i lignaggi contengano delle mutazioni specifiche nel dominio che lega il recettore della proteina Spike (Rbd) rispetto a Omicron 2 (BA.2). Studi preliminari suggeriscono un cambiamento significativo nelle proprietà antigeniche di BA.4 e BA.5 rispetto a Omicron 1 e 2, soprattutto rispetto a Omicron 1.
CASO PORTOGALLO – Quello che mostra il Portogallo è che c’è una tendenza all’aumento delle proporzioni delle varianti per BA.5 nelle ultime settimane, accompagnata da un aumento del numero di casi Covid e del tasso di positività ai test. L’Istituto nazionale della salute portoghese ha stimato che BA.5 rappresentava già circa il 37% dei casi positivi all’8 maggio 2022. Il vantaggio di crescita giornaliero stimato per BA.5 rispetto a BA.2 è del 13%, in linea con quello riportato dal Sudafrica. Supponendo tale tasso di crescita, evidenzia l’Ecdc, BA.5 diventerà la variante dominante in Portogallo entro il 22 maggio 2022.
SITUAZIONE IN ITALIA – “In Italia il 3 maggio scorso la variante Omicron” di Sars-CoV-2 “aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.2 predominante” a sfiorare il 94% “e la presenza di alcuni casi delle sottovarianti BA.4 e BA.5”. E’ la fotografia scattata dalla flash survey condotta dall’Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.
Per l’indagine rapida è stato chiesto ai laboratori di regioni e province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi Covid-positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto da Regioni/Pa in maniera casuale fra i campioni positivi, garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. Hanno partecipato alla survey tutte le Regioni/Pa, per un totale di 112 laboratori che hanno sequenziato 1.799 campioni.
Queste le prevalenze stimate: BA.1 è al 3,5% (range 0-12,9%); BA.2 al 93,8% (65,6-100%); BA.3 sotto lo 0,1% (0-0,9%); BA.4 quasi allo 0,5% (0-4%); BA.5 allo 0,4% (0-5,6%). Presenti anche alcuni ricombinanti di Omicron 1 e 2: XJ allo 0,66%; XM allo 0,59%; XN allo 0,15%; XQ e XT sotto lo 0,1%.
SPICCA CASO SARDEGNA – In un’Italia in cui la sottovariante 2 di Omicron (BA.2) ha quasi cancellato tutte le sue ‘sorelle’, spicca il caso della Sardegna dove BA.2 segna il record minimo (65,57%) e dove sembrano correre due ricombinanti di Omicron 1 e 2: i mutanti mix XJ e XM; entrambi ben sopra il 10%, al 19,67% e al 14,75% rispettivamente, secondo i dell’ultima flash survey.
Nella mappa del ‘parco varianti’ di Sars-CoV-2 che circolano nella Penisola, Omicron 2 è al 100% in 5 regioni/province autonome (Basilicata, Molise, Pa di Bolzano, Pa di Trento e Valle d’Aosta). Le sottovarianti di Omicron 4 e 5 (BA.4 e BA.5), sotto i riflettori per una quinta ondata di Covid in Sudafrica, sono presenti in 7 regioni (4 e 3 rispettivamente). BA.4 tocca una punta del 4,02% in Emilia Romagna, seguita da Calabria (2,86%), Toscana (1,03%) e Lombardia (0,96%); BA.5 è quasi al 6% in Umbria (5,56%), seguita da Puglia (3,23%) e Lazio (0,92%).