(Adnkronos) – Polizia di Stato, Rai per il Sociale, Eurovision Rai e Rai1 e artisti – in gara e non – all’Eurovision 2022 di Torino insieme per invitare tutti a ‘fare rumore’ contro l’odio di genere e contro ogni forma di discriminazione. A contribuire alla campagna, diffusa in occasione della kermesse musicale, tra gli altri, Diodato, Achille Lauro, Cristina D’Avena, le Karma B, ma anche gli artisti provenienti da Estonia, Lettonia, Montenegro, Romania, Svizzera e Croazia. Inoltre, per sensibilizzare l’opinione pubblica nella lotta alle discriminazioni, fino a domani all’EuroVillage del Valentino, la Polizia Postale e l’Oscad, osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori che da oltre 10 anni si occupa di diffondere la cultura del rispetto e della tolleranza, in un truck multimediale accolgono i tanti giovani che quotidianamente si recano nel parco per sensibilizzarli sul fatto che la diversità non deve dividere ma deve essere ricchezza da condividere mostrando le diverse clip. Oggi, ad incontrare gli studenti delle scuole torinesi è arrivato nel capoluogo piemontese il vice capo della Polizia, prefetto Vittorio Rizzi, che accompagnato dal questore di Torino, Vincenzo Ciarambino, ha incontrato gli allievi di una terza media.
“Siamo qui presenti in forze con la polizia postale l’Oscad, che è una struttura interforze di polizia e carabinieri, per mandare un messaggio ai giovani di tutto il mondo, un messaggio di pace e di non discriminazione, per la diffusione della cultura del rispetto, per educare e contrastare ogni forma di odio online e nella vita reale – ha spiegato Rizzi – abbiamo cercato di cogliere l’opportunità di un evento straordinario come Eurovision per raccogliere dai simboli che per i giovani sono un punto di riferimento, un contributo, un momento di riflessione che saranno oggetto delle nostre forme di comunicazione con i più giovani”. “I crimini dell’odio hanno spaccato interi popoli e paesi – ha aggiunto – noi lavoriamo per diffondere una cultura del rispetto e dell’educazione, il nostro lavoro dura da 11 anni e siamo una delle poche forze di polizia al mondo che dispone di una struttura che lavora contro i crimini dell’odio, che fa formazione e educazione ma ancora resta molto da fare”, ha concluso Rizzi.