(Adnkronos) –
Disponibile e rimborsabile in Italia avelumab, farmaco indicato per il trattamento di mantenimento nei pazienti con carcinoma uroteliale, localmente avanzato o metastatico, senza progressione dopo una chemioterapia a base di platino. Jan Kirsten, Presidente e Amministratore Delegato Helthcare Merck Italia, ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra le aziende che hanno reso possibile questo importante risultato.
“Questa alleanza per noi ha significato chiaramente rafforzare la nostra presenza sul mercato e portare avanti la ricerca e soprattutto l’innovazione nell’interesse dei pazienti. Avelumab rappresenta questo prodotto che noi siamo stati in grado di sviluppare a beneficio dei pazienti e che potrà dimostrare la sua superiorità anche per il loro benessere”.
Alberto Stanzione, Oncology Country Lead Pfizer Italia, ha espresso la sua soddisfazione per i risultati conseguiti:
“Siamo veramente orgogliosi di aver portato un farmaco realmente innovativo e che già si propone come nuovo standard di terapia, e tra l’altro proponendo nella patologia del carcinoma uroteliale un approccio completamente nuovo, quello della terapia di mantenimento che, per la prima volta, è stata proposta per questa patologia oncologica con dei risultati senza precedenti”.
Le innovazioni apportate dall’introduzione di avelumab sono state esposte da Sergio Bracarda, Direttore Dipartimento di Oncologia presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni:
“Avelumab è un anticorpo monoclonale che si lega alla cosiddetta proteina checkpoint PD-L1: è una di quelle terapie che consentono al nostro sistema immunitario di riconoscere il tumore della vescica in quanto tale e di attaccarlo. A differenza dei chemioterapici, non ha un’azione diretta sulla malattia ma favorisce la sua aggressione da parte del sistema immunitario”.
Roberto Iacovelli, Dirigente medico UOC Oncologia Medica Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, ha esposto i risultati dell’utilizzo di avelumab:
“Viene utilizzato come forma di strategia innovativa di mantenimento subito dopo la chemioterapia, ovvero in quei pazienti che fanno la chemioterapia, hanno un beneficio perché la malattia viene arrestata o ridotta dalla chemioterapia e si inserisce questo nuovo farmaco per il mantenimento della risposta. I risultati sono stati brillanti perché si ha avuto un miglioramento del controllo della malattia ma soprattutto della sopravvivenza dei pazienti”.
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