“La villa con 29 stanze, rubinetti in oro, natività a grandezza naturale, bagno turco e piscina, situata a Formello, era stata sequestrata dagli agenti del Centro operativo di Roma della Dia, in seguito ad indagini disposte dalla Procura distrettuale Antimafia nell’estate del 2012. Grazie al maxi sequestro era stato sottratto a Roma un patrimonio del valore di venti milioni di euro a soggetti legati alla ndrina dei Gallico di Palmi (RC) e alla holding Adonis con varie sedi nel quartiere Coppedé e ai Parioli. E mentre la Dia metteva i sigilli persino allAntico Caffè Chigi, anche la mega villa in provincia di Formello veniva sottratta alle mafie. Questa volta, liter che prevede la possibilità di riutilizzare i beni confiscati è stato cambiato. E limmobile non è rimasto abbandonato allincuria per sei anni”. Così in una nota Legacoop Lazio. Tutto merito del Presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Roma, Guglielmo Muntoni, anche noto per aver sequestrato tutto il patrimonio appartenente a Enrico Nicoletti, esponente della banda della Magliana – ha spiegato Marco Carducci, presidente della cooperativa Sinergie, aderente a Legacoop Lazio – La differenza, in questo caso, lha fatta lui. Ha voluto provare a capire insieme a Libera se sul territorio esistessero realtà in grado di riutilizzare il bene per scopi sociali, prima della condanna in Cassazione che è arrivata da poco. “Una intuizione preziosa, un percorso inedito tanto che su questa esperienza, il Tribunale di Roma, la Regione Lazio, lassociazione Libera e varie associazioni di categoria hanno firmato un protocollo dintesa che potrà consentire il riutilizzo dei beni prima della confisca – si legge nel comunicato – La cooperativa sociale ’Sinergie’ avrà la gestione della villa per quattro anni e vi insedierà una casa famiglia per minori in difficoltà. Nel frattempo, insieme a Libera, ha organizzato un campo antimafia al quale hanno partecipato giovani tra i 18 e i 20 anni che hanno dato vita ad attività di pulizia e manutenzione degli spazi interni ed esterni della villa. Durante il campo, anche incontri formativi tenuti da Legacoop Lazio, dalla Guardia forestale, da Banca etica e da Libera. Unesperienza che la coop Sinergie pensa di poter ripetere in ogni stagione ’perché è molto importante vivere questo posto per dare forza ad un messaggio: riutilizzare i beni confiscati alla mafia è un dovere’, spiega Carducci”. Film come Scarface ritraggono molto bene la realtà di questa villa delle dimensioni di 3.500 metri quadri: marmi, rubinetteria in oro, letti a baldacchino in stile napoleonico, piscine con mosaico, un bagno turco, taverne, seminterrati, mansarde, terrazze, un parco, un orto e un magazzino agricolo. Il tutto in uno dei complessi residenziali più famosi di Roma e provincia. I ragazzi che hanno partecipato al campo antimafia, però, sono stati colpiti -piuttosto che dallo sfarzo- dalle difficoltà che devono affrontare coloro che devono gestire i beni confiscati – si legge nel comunicato – Limpresa, spesso, non è semplice. E i casi di intimidazione sono tanti”. ” Anche la nostra cooperativa ha subito delle pressioni nella fase di assegnazione ma grazie al supporto di Libera è riuscita a superarle – continua Carducci – Gli standard della burocrazia richiedono iter complicati. Anche la nuova formula sperimentata dal Tribunale di Roma dovrà ora ricongiungersi con i canoni delliter tradizionale. Uno dei problemi importanti è la ricerca dei fondi per la ristrutturazione e l’adeguamento dei locali per il progetto sociale”. Fortunatamente ha detto Carducci una mutua sanitaria con sede a Formello – la ’MBA’ – che ci ha donato 30mila euro e ci ha consentito di ristrutturare un terrazzo di 100 metri quadrati il cui pavimento era praticamente scoppiato e una parte degli spazi interni. Cerchiamo fondi esterni e puntiamo a raggiungere i 130-000 euro per le ristrutturazioni. “La cooperazione si conferma essere una leva potente per restituire alla comunità – afferma presidente di Legacoop Lazio, Stefano Venditti – un bene frutto di attività criminali. Il lavoro che la cooperativa ’Sinergie’ si appresta a fare – una casa famiglia per minori in difficoltà – rappresenta una risposta alta della cooperazione in una fase così difficile e delicata. Ancora una volta, la cooperazione sociale è protagonista, scommette sull’inclusione sociale e sceglie di occuparsi di chi è in difficoltà”. “Strappare un immobile allillegalità e riportarlo nelleconomia reale, dargli una funzione sociale, restituirlo alla comunità attraverso un servizio di pubblica utilità.