(Adnkronos) – Si stima che siano poco meno di 6mila unità le testate nucleari all’interno dell’arsenale russo, all’inizio di febbraio 2022. Di queste, quelle utilizzabili sono circa 4.477 unità, di cui 1.588 sono quelle già schierate ed operative, considerando sia le armi strategiche sia le non strategiche. Delle testate operative, 812 sono quelle disposte in sistemi missilistici balistici di terra, 576 sono invece quelle destinate all’utilizzo di sistemi balistici montati sui sottomarini nucleari e ulteriori 200 quelle operabili dai bombardieri equipaggiati per l’utilizzo di armi atomiche.
Delle restanti testate, 2.889 sono invece quelle non schierate e in deposito di cui la maggior parte (1.912) è rappresentata da testate non strategiche e da una consistente minoranza di testate strategiche (977). Le rimanenti 1.500 testate circa sono invece quelle ritirate e in fase di smantellamento. In quanto non ancora dismesse totalmente, però, queste testate rimangono potenzialmente ancora reinseribili e, pertanto, da considerare nel computo. E’ quanto emerge dallo studio dedicato all’arsenale atomico russo, a cura di Alessandro Ricci, pubblicato su Iriad Review.
Il totale di armi nucleari strategiche possedute dalla Russia, tra schierate e non schierate, ammonta a circa 2.565 unità. La maggior parte di queste, circa 1.185, è destinata all’utilizzo tramite missili intercontinentali. 800 sono quelle invece destinate ai sottomarini nucleari e 580 quelle per i bombardieri.
A fianco delle testate strategiche, la Federazione Russa destina le rimanenti 1.912 testate nucleari del proprio arsenale a una varietà di armi non strategiche, sistemi cosiddetti dual use, ovvero sistemi convenzionali anche in grado di essere equipaggiati con testate nucleari. Si tratta per lo più di sistemi di difesa del proprio spazio aereo, ma anche di bombardieri e missili da crociera utilizzati anche dalle forze di terra, dai sistemi di difesa aerea e dalla Marina, compresa l’aviazione navale e la Guardia costiera.