(Adnkronos) – La Russia è tra i cinque maggiori esportatori di armi al mondo. Le armi più richieste dai partner di Mosca sono gli aerei da combattimento Flanker, il Sukhoi Su-27, il MiG-29. L’industria militare russa, tuttavia, continua a incontrare limiti dovuti a innovazione limitata e inefficienza, che si aggiungono alle sanzioni internazionali in corso da anni e alla “decisione di interrompere le importazioni di materiale militare dall’Ucraina e dai membri della Nato”.
Tali fattori pesano sulla classifica delle “25 migliori compagnie al mondo nella produzione di armi e servizi militari” stilata dal Sipri (l’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma), nella quale compaiono solamente due compagnie russe: la Almaz-Antey (15esimo posto) e la United Shipbuilding Corporation (25esimo posto).
L’analisi è contenuta nello studio ‘La politica della difesa russa nel XXI secolo: evoluzione e caratteristiche” di Alessandra Boccia, pubblicato in Iriad Review.
I Paesi in cui Mosca esporta più armi sono India, Cina, Algeria, Egitto, Vietnam. L’India è il Paese che importa più armi russe, nonostante tra il 2010 e il 2020 la percentuale sia passata dal 62% al 46% “per ridimensionare l’influenza sul settore della difesa del Paese”. Gli armamenti russi che la Cina importa sono il 18% del totale; l’Algeria, che è “il maggiore importatore di armi del continente africano”, acquista il 15% del suo materiale bellico da Mosca.
L’Egitto, terzo importatore di armi al mondo, a partire dal colpo di Stato del 2013 ha ritrovato nella Russia un attore disponibile nella fornitura di armi, specialmente in contrapposizione agli Stati Uniti. Il Vietnam è un Paese in cui la Federazione russa è tornata a giocare un ruolo importante dopo l’alleanza tra i due Paesi ai tempi dell’Unione Sovietica, andando a rifornire, con alti e bassi tra il 2011 e il 2019, il Paese asiatico di sottomarini, aerei, sistemi di difesa costiera, fregate e missili.