(Adnkronos) – Sarà una ripresa ‘calda’ sul fronte dei diritti per la maggioranza, quella dopo le festività di Pasqua. Due i nodi all’orizzonte: il fine vita al Senato e lo Ius Scholae alla Camera. A palazzo Madama è atteso l’avvio dell’esame in commissione della legge sul fine vita su cui pende l’ipotesi di Simone Pillon relatore. Il senatore leghista, secondi fonti parlamentari giallorosse, avrebbe chiesto al presidente della commissione Giustizia, il collega di partito Andrea Ostellari, di essere nominato relatore.
Al momento questa resta solo un’ipotesi, non confermata né smentita dal diritto interessato. Ma tanto basta per agitare le acque. Pillon non è propriamente un sostenitore del provvedimento sul fine vita e Pd e 5 Stelle sono già sul chi vive in vista della seduta della commissione dopo Pasqua. Martedì pomeriggio, invece, alla Camera riprendono le votazioni sullo Ius Scholae in commissione Affari Costituzionali. Ieri ci sono stati i primi voti in un clima incandescente.
“C’è un ostruzionismo fortissimo di Lega e Fdi. Abbiamo impiegato due ore a fare un voto…”, dice Federico Fornaro di Leu. Un atteggiamento che non è stato una sorpresa visto che la Lega aveva già votato contro il testo base. Però ieri c’è stato un upgrade inaspettato. “La cosa che non era prevedibile è stato l’attacco al sottosegretario Scalfarotto”, si spiega. La Lega ha contestato a Scalfarotto, in qualità di rappresentante del governo, di non essere ‘obiettivo’ nell’esame degli emendamenti. Igor Iezzi, capogruppo della Lega, è arrivato a chiedere le dimissioni: “Scalfarotto ha deciso di fare da megafono della sinistra. A questo punto sorge un problema sulla sua reale capacità di rappresentare questo governo e questa maggioranza. Un problema che può risolversi solo con le sue dimissioni”.
Scalfarotto avrebbe espresso pareri sugli emendamenti a titolo personale e non a nome del governo: questa l’accusa leghista. Il sottosegretario, contattato, non intende replicare alle accuse. “Anche perchè sono accuse del tutto pretestuose -spiega un membro dem della commissione- Scalfarotto non ha espresso pareri sugli emendamenti più politici, che infatti sono stati accantonati, mentre lo ha fatto soltanto su passaggi tecnici che, secondo gli uffici legislativi, avrebbero reso incongruente il provvedimento. Ma la Lega è partita con un attacco durissimo e questo la dice lunga sul clima…”.
Un atteggiamento che, temono i giallorossi, possa anche mettere in difficoltà Forza Italia. Gli azzurri, come era stato per il voto sul testo base, ieri si sono distinti dal resto del centrodestra: hanno infatti votato con Pd, M5S, Leu, Azione e Iv contro l’emendamento soppressivo dell’art.1 dello Ius Scholae che di fatto avrebbe affossato l’intero provvedimento.
Fonti azzurre specificano all’Adnkronos che Fi ieri ha votato contro l’emendamento (sarebbe stato incongruente rispetto al sì al testo base) però mantiene tutte le sue riserve già dichiarate. Ovvero: “Occorre modificare il testo base riguardo la durata del ciclo scolastico, portandolo almeno a 8 anni, garantendo la frequenza effettiva e il superamento positivo del ciclo stesso”, si spiega. Fi ha presentato emendamenti (una decina) in proposito, ora tutti accantonati. Se non dovessero passare, sottolineano le stessi fonti azzurre, Fi voterà contro.
“Per noi è un provvedimento molto importante sappiamo che non sarà facile sia per l’ostruzionismo di Lega e Fdi ma anche per i tempi limitati per fare il passaggio a Camera e Senato”, dice Matteo Mauri del Pd all’Adnkronos. “Ieri è successo quello che ci aspettavamo con la Lega che si è messa completamente di traverso… ma noi ce la mettiamo tutta”, aggiunge Mauri spiegando che il Pd ha anche rinunciato alla sua proposta originaria.
“Il testo base è un pezzo della nostra proposta, ma noi ci siamo resi disponibili perchè pensiamo che possa essere il primo passo utile, anche in linea con altri paesi europei, per dare la cittadinanza ai minori”. Lega e Fdi dicono che è un modo per ‘creare’ nuovi elettori per la sinistra… “O ci stanno dicendo che i minori votano o è un po’ complicato”, replica Mauri mentre per Fornaro si tratta di “propaganda becera su un tema di diritti concreto, un’ingiustizia che va sanata”.
“L’importante è che si sia iniziato l’iter con il voto sugli emendamenti. Spero in meno ostruzionismo e in un atteggiamento costruttivo”, aggiunge Fornaro. Ma le posizioni sono diametralmente opposte. Dice un deputato dem: “Ieri abbiamo sentito davvero la qualunque dalla Lega. Perfino che con lo Ius Scholae si dava la cittadinanza anche ai genitori, una cosa che non sta nè in cielo nè in terra. Per fortuna che ci sono ancora le mascherine, almeno non si vedono le nostre facce di fronte a certe uscite…”.