Mentre dal ministero del lavoro arrivano dati improntati allottimismo, con la progressione dei contratti a tempo indeterminato che a detta del dicastero indica la bontà dei provvedimenti presi, dallistat arrivano segnali allarmanti sul tasso di disoccupazione, che a ottobre è stimato al 13,2 per cento in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di un punto nei dodici mesi. Questo risultato è frutto da una parte dellincremento, seppur lieve, della forza lavoro e dallaltra del calo delle persone occupate. Si tratta del record storico, il valore più alto sia considerando linizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia quelle trimestrali, ovvero dal 1997.
E ancora, sempre a ottobre, listat rivela che gli occupati, pari a 22,3 milioni, sono scesi rispetto a settembre di 55 mila unità. In aumento i disoccupati, pari a 3,4 milioni, che in un mese sono 90 mila unità in più, mentre rispetto a ottobre 2013 sono incrementati di 286 mila unità. Il tasso di occupazione, pari al 55,6 per cento, diminuisce invece di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima.
La buona notizia arriva dal numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni, che diminuisce dello 0,2 per cento rispetto al mese precedente e del 2,5 per cento rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività si attesta al 35,7 per cento in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile, 15-24 anni, è salito al 43,3 per cento in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti su base annua. Si tratta, spiega listat, della quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro. I giovani under 25 in cerca di lavoro raggiungono quota 708 mila. Lincidenza dei giovani disoccupati sulla popolazione in questa fascia di età è pari all11,9 per cento, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti su base annua.