(Adnkronos) – L’unica strada per mettere fine alla guerra tra Ucraina e Russia è un “negoziato” in cui ognuno è disposto a rinunciare a qualcosa altrimenti le prospettive sono di “una guerra fino alla sconfitta di uno dei due” o “di una guerra cronica che nessuno riesce a vincere e che sarebbe la prospettiva peggiore”. Lo afferma all’Adnkronos il generale Marco Bertolini, già comandante del Coi, sulle prospettive del conflitto in Ucraina.
Quella di una guerra cronica, secondo Bertolini, è un’ipotesi che “ci dovrebbe spaventare come europei: una situazione in Ucraina come in Afghanistan, una resistenza che andrà avanti per decenni alimentata dall’esterno. Per l’Europa sarebbe terribile”.
“La ritirata russa conferma, nonostante quanto detto da molti commentatori affrettatamente, che la gravitazione russa non è mai stata su Kiev e su Kiev non c’è mai stata un’operazione decisa. I russi si sono limitati a presentarsi davanti alla capitale rosicchiando la periferia e sembra che anche gli ucraini non abbiano mai creduto a un’operazione contro la Capitale da parte dei russi infatti non sono mai state costruite trincee anti carro o grossi sbarramenti anti carro”, afferma.
“Missili sono arrivati a Kiev ma non ci sono stati interventi pesanti. I russi hanno invece sempre gravitato nell’area de Donbass fino Kharkiv e nella Crimea: in quelle zone le cose per i russi vanno bene, Mariupol sembra stia per cadere e hanno preso Izyum, dalla quale potrebbero prendere alle spalle le forze ucraine – osserva – I russi, in poco più di un mese, hanno occupato un territorio come la Gran Bretagna, io non credo che le operazioni stiano andando così male per i russi”.