(Adnkronos) – Internazionalità e multiculturalità parole chiave per uscire dalla crisi che ha colpito l’export dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Ne è convinto Vito Rotondi, amministratore delegato di M.E.P. Macchine Elettroniche Piegatrici, intervenuto nel panel “Export e internazionalizzazione in tempo di guerra” inserito all’interno dell’evento “Tempo di dignità e di pace” organizzato al Palazzo delle Stelline di Milano.
“I fenomeni che ci troviamo a gestire oggi non sono diversi da quelli affrontati nel passato – spiega Vito Rotondi – Le operazioni militari ci pongono di fronte a problemi, una serie di catene che agiscono su elementi fondamentali dell’economia e che producono dei potenziali danni. Per uscirne sono importanti caratteristiche come l’internazionalità e la multiculturalità con cui un’impresa si propone sul mercato”.
M.E.P. è leader mondiale nel settore delle macchine e impianti per la lavorazione dell’acciaio, vende in 128 Paesi del mondo ed esporta più del 95% del fatturato all’estero, una delle molte aziende che con contribuisce a rendere l’economia italiana la seconda economia esportatrice d’Europa. Una tema in cui crede molto l’azienda è quello della competitività intelligente, argomento che Vito Rotondi ha affrontato anche durante l’incontro con il Premio Nobel per l’economia Joseph E. Stiglitz: “La competitività intelligente – conclude Rotondi – è quella dimensione che supera la competizione e armonizza l’intera organizzazione. Non solo il tema tecnico della macchina che si vende e che deve essere perfetto, ma tutti i sistemi di qualità, la responsabilità sociale e ambientale. Tutti elementi che fanno di un’organizzazione un sistema economico orientato a divenire un istituto economico sociale indirizzato verso un comune obiettivo sentito proprio in tutta la dimensione organizzativa. In questo modo anche un’economia piccola in un mercato aperto e sostenibile potrà offrire il meglio delle sue competenze”.