(Adnkronos) – Guerra Ucraina, sul blocco dell’import al gas e al petrolio dalla Russia “l’Italia non si tirerà indietro”. Lo ha detto Luigi Di Maio, sottolineando che il nostro Paese “non ha mai posto alcun tipo di veto sui pacchetti di sanzioni e non porremo alcun veto”. Per il ministro degli Esteri, che si trova a Zagabria per la Trilaterale dell’Alto Adriatico, “i fatti atroci e tragici di Bucha dimostrano che non solo la guerra non è finita, ma che l’intensità e le atrocità di questa guerra continuano ad aumentare”.
Secondo le notizie che giungono dall’Ucraina, a Bucha vi sono stati “410 civili morti e bambini usati come scudi umani”, ha proseguito il ministro. L’Italia, con i suoi partner, continuerà a fornire alla Corte penale internazionale “tutte le prove che servono per dimostrare fino alla fine e a trovare tutti i responsabili di questi crimini di guerra”, ha aggiunto il ministro.
L’Italia in sede europea continuerà ad agire “con fermezza” rispetto a quanto la Russia di Vladimir Putin sta attuando in Ucraina, ma chiede anche all’Unione europea di “accelerare tutte le procedure e iniziative che servono per tutelare famiglie e imprese”. A questo proposito, “il price cap, il tetto massimo al prezzo del gas, a maggior ragione se si blocca l’import dalla Russia, è importante che venga stabilito il prima possibile”, ha quindi sottolineato Di Maio. Inoltre, “serve fondo compensativo per aiutare famiglie e aziende europee che stanno pagando l’impatto e il costo di questa guerra”. Secondo L’Italia, ha detto ancora Di Maio, la Ue deve “reagire con fermezza il prima possibile con il quinto pacchetto sanzionatorio contro la Russia, soprattutto dopo i fatti di Bucha, e lavorare con più velocità anche per tutelare famiglie e imprese”.
Il ministro degli Esteri ha quindi ribadito che “il governo italiano è disponibile a dare il proprio contributo al processo di pace, come ribadito dal presidente Draghi nel suo colloquio con il presidente Putin”. “Al riguardo – ha proseguito – vorrei ricordare lo sforzo straordinario dell’Unione Europea, che in questa crisi si è mossa sin da subito in maniera coesa, adottando misure senza precedenti. La visita a Kiev della Presidente del Parlamento Europeo Metsola lo scorso 1mo aprile è solo l’ultimo, concreto gesto di solidarietà a sostegno del popolo ucraino”.
La “stanza della tortura a Bucha? È una vergogna mondiale. Stiamo vedendo immagini terrificanti, a Bucha sono stati commessi orrori contro il popolo ucraino, contro civili indifesi. L’Italia garantirà ogni necessario supporto alla Corte Penale Internazionale anche tramite l’Ue per l’accertamento di questi crimini e dei loro responsabili. Alla guerra di Putin, che condanniamo fermamente, va messa fine, serve subito una de-escalation. Stiamo tutti condannando, senza se e senza ma, queste atrocità”, ha detto Di Maio commentando la notizia della scoperta di una stanza delle torture che sarebbe stata usata dai russi a Bucha, in Ucraina.
“Le immagini delle atrocità di Bucha ci hanno lasciato sgomenti. I responsabili dovranno rendere conto di quanto accaduto”, ha affermato il ministro degli Esteri. “Il nostro convinto sostegno a Kiev si è tradotto nella piena applicazione dei regimi sanzionatori nei confronti di Mosca e nell’adozione di misure di assistenza finanziaria, militare e umanitaria”, ha ricordato il capo della Farnesina. “Per tutte queste iniziative ci muoviamo in stretto raccordo con i nostri principali partner internazionali, esplorando ogni via negoziale che porti ad un immediato cessate-il-fuoco”, ha aggiunto.