(Adnkronos) – Meno di 5mila abitanti, popolazione diminuita almeno del 5% tra il 2011 e il 2019, reddito medio pro capite inferiore di oltre 3mila euro rispetto alla media nazionale e indice di vulnerabilità sociale e materiale (ivsm) superiore alla media nazionale. Questo l’identikit dei 1.011 comuni tra i quali è stato ripartito il 30 marzo un fondo da 50 milioni di euro, istituito dalla legge di bilancio 2022. E’ quanto emerge dal dossier ‘Risorse piccoli comuni svantaggiati’ del Centro studi enti locali, realizzato per l’Adnkronos, basato sui dati diffusi dal Viminale.
Queste risorse, ricorda il Csel, si inseriscono nella scia di quanto già fatto con il Fondo di sostegno ai comuni marginali, ripartito lo scorso dicembre e che ha portato, per gli anni 2021-2023, all’assegnazione di 180 milioni di euro a 1.187 comuni colpiti da calo demografico e più svantaggiati in base dell’Indice di vulnerabilità sociale e materiale e in relazione al basso livello di redditi della popolazione residente.
Risorse, quelle, da usare per lavori su immobili comunali da concedere in comodato d’uso gratuito per l’apertura di attività commerciali, artigianali o professionali; concessione di contributi per l’avvio di attività commerciali, artigianali e agricoli e contributi da mettere sul tavolo per chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, come concorso per le spese di acquisto e ristrutturazione dell’immobile (massimo 5.000 euro a beneficiario).