Sul nodo della revisione del salario accessorio dei dipendenti capitolini i rapporti tra l’amministrazione Marino e i sindacati, che proprio oggi nel corso di una conferenza stampa congiunta hanno confermato lo stato d’agitazione, rimangono tesi. Il sindaco riveda le sue posizioni o sarà mobilitazione il messaggio trasmesso questa mattina dai segretari di Cgil Fp Roma e Lazio, Cisl Fp Roma, Uil Fp Roma e Lazio e Csa. La dead line è fissata per il prossimo 5 settembre quando è in programma un incontro con il sindaco Marino.Se non avremo risposte certe, da quella data accoglieremo il mandato dei lavoratori e metteremo in atto mobilitazioni anche eclatanti. Sul dialogo invocato dall’amministrazione pesa quello che i sindacati definiscono un atto unilaterale ovvero la firma della delibera di giunta del 1 agosto senza che si fosse arrivati ad un’intesa con le rappresentanze dei lavoratori. Per i sindacati in ballo ci sono le condizioni contrattuali di 24 mila dipendenti che rischiano di veder decurtato il proprio salario accessorio del 50%. Da 1.700 euro si passerebbe a 800 euro annuispiegano. L’atto unilaterale sul salario accessorio avrà “pesanti conseguenze” sui 24mila dipendenti di Roma Capitale e sulla città intera denunciano. Ma non le tasche dei lavoratori. Per le sigle sindacali ad essere a rischio sono anche i servizi per i cittadini.