(Adnkronos) – Sergei Shoigu, nei giorni scorsi al centro di un “giallo” per essere scomparso per 13 giorni dalla scena pubblica che avevano alimentato speculazioni su una sua possibile malattia o su una sua emarginazione a causa dell’andamento della guerra in Ucraina, oggi è ricomparso in una nuova riunione al ministero delle Finanze.
Prima della partecipazione alla riunione di oggi, due giorni fa l’agenzia di stampa Ria Novosti ha diffuso un video che mostra il presidente russo Vladimir Putin in collegamento con i membri del Consiglio di sicurezza nazionale, tra cui Shoigu, che avrebbe riferito dei “progressi dell’operazione militare speciale” in Ucraina.
Il video arrivava poche ore dopo che il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva risposto a domande sui presunti problemi di salute di Shoigu che sarebbero stati all’origine della sua scomparsa: “Il ministro della Difesa ora ha molte preoccupazioni. È in corso un’operazione militare speciale. Naturalmente, ora non è proprio il momento per l’attività dei media, questo è abbastanza comprensibile”, aveva detto.
IL DISCORSO DI OGGI – Di fronte “alle sfide che ci troviamo a fronteggiare oggi”, la Russia deve confermare la produzione di armi più avanzate. “Con le sfide che oggi dobbiamo fronteggiare, procediamo secondo i piani per realizzare i contratti per la difesa dello Stato” ha detto ancora il ministro, secondo quanto riporta la Tass, aggiungendo che “i fondi del governo sono quest’anno più alti del 15% di quelli dell’anno precedente”.
Nell’intervento, che è stato video registrato e caricato sui social media del ministero della Difesa, russo, Shoigu ha anche detto “continuiamo a consegnare in anticipo sui tempi armi ed equipaggiamento, le priorità sono i missili a lungo raggio di alta precisione, i mezzi dell’aeronautica e il mantenimento dello stato d’allerta dell’apparato nucleare”.
LE TRUPPE – “I partecipanti all’operazione militare speciale in Ucraina hanno lo status di reduci combattenti, un sostegno che comprende anche i loro familiari” ha detto Shoigu. L’agenzia Tass rende noto infatti che oggi Vladimir Putin ha firmato la legge, approvata “all’unanimità” da Duma e Consiglio della Federazione nei giorni scorsi, che darà a tutti i militari che partecipano a quella che Mosca chiama operazione militare speciale, accesso “al sistema di protezione sociale garantito ai reduci dell’Afghanistan, Siria ed altri fronti caldi” che prevedono sovvenzioni statali, sgravi fiscali e assistenza medica.