(Adnkronos) – “La sovranità ucraina dev’essere garantita e l’integrità territoriale assicurata”. Nell’ultimo video pubblicato su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a dire che le “condizioni devono essere giuste, altrimenti il popolo ucraino non le accetterà”. Mosca e Kiev si devono “parlare seriamente” e chiedendosi: “A cosa dovrebbero portare i morti russi che ci sono stati? Qual è il senso?”. “Le forze armate ucraine continuano a combattere il nemico in tutte le direzioni e così facendo fanno capire al governo russo che bisogna parlare in maniera costruttiva. Parlare urgentemente e onestamente, per raggiungere risultati e non perdere tempo”.
BILANCIO MORTI RUSSI – “Il conto dei russi morti ha superato ormai 16mila uomini”, ha detto Zelensky, sottolineando che tra i caduti “ci sono anche comandanti di alto rango”.
“Nella settimana che sta terminando le nostre forze armate hanno inflitto seri danni al nemico”, aggiunge dicendosi “grato ai nostri difensori che hanno dimostrato al nemico di non poter stare sicuro neanche sul mare”. Il presidente si rivolge quindi agli ucraini, definendoli un “popolo forte”: “Nel corso di 8 anni di guerra nel Donbass e nei trenta giorni dell’invasione su vasta scala, avete dimostrato di essere coraggiosi, decisi e professionali, capaci di infliggere perdite al nemico che non se lo aspettava”.
CRISI ALIMENTARE – “Ho parlato con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dei risultati del summit della Nato. Ci siamo scambiati valutazioni sugli attuali sforzi diplomatici. Abbiamo discusso della minaccia della crisi alimentare e dei modi per prevenirla. Sono grato alla Turchia per il suo sostegno”.
CORRIDOI UMANITARI – “Questa settimana siamo riusciti ad organizzare il funzionamento di 18 corridoi verdi e a salvare 37.666 persone dalle zone occupate”. “In particolare da Mariupol a Zaporizhzhia sono state evacuate 26.477 persone”, ha aggiunto Zelensky, sottolineando però che “la situazione nella città rimane assolutamente tragica: i militari russi non lasciano entrare in città gli aiuti umanitari e sfruttano gli abitanti di Mariupol per le loro sceneggiate di propaganda”.