(Adnkronos) – Stavolta non è un distinguo tra partiti. Stavolta è la tenuta del governo Draghi ad essere tirata in ballo. E se Enrico Letta in pubblico getta acqua sul fuoco e si dice convinto che “troveremo una soluzione”, tra i parlamentari dem l’umore è un misto tra preoccupazione e fastidio per la presa di posizione di Giuseppe Conte. Quel no all’aumento di spese militari mette i 5 Stelle in netta contrapposizione sulla linea ribadita anche ieri dal premier Draghi nelle comunicazioni alle Camere: “Noi vogliamo creare una difesa europea. Ed è per questo che noi vogliamo adeguarci all’obiettivo del 2% che abbiamo promesso nella Nato”, ha detto il presidente del Consiglio in aula.
“Ognuno farà le sue scelte”, è la risposta Conte oggi in un’intervista quando gli viene fatto notare che se i 5 Stelle votassero contro l’aumento delle spese militare cadrebbe il governo. Parole che non sono affatto piaciute ai dem che speravano che, dopo aver preso “finalmente” le distanze da Vito Petrocelli, con il leader M5S si potesse trovare una sintonia piuttosto sfilacciata negli ultimi tempi. “Il nodo sono i rapporti del passato del governo gialloverde, di Salvini e Conte con Putin. Il punto è tutto lì”, sostiene un deputato Pd.
E l’upgrade che mina la stabilità del governo preoccupa. Avverte il senatore Andrea Marcucci: “Non si minaccia una crisi di governo durante una guerra in Europa. La posizione del M5S sugli impegni presi con la Nato è molto pericolosa. Se si fa parte di un’alleanza, se ne rispettano gli accordi”. Ma non è solo il senatore di Lucca, spesso poco tenero con i 5 Stelle, ad intervenire. C’è anche la capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani: “E’ una scelta delicata ma è altrettanto delicato sapere che in questo momento non puoi permetterti di mettere in difficoltà un governo. Immagino che ci sarà responsabilità e consapevolezza del momento”.
A Serracchiani replica il vicepresidente M5S, Michele Gubitosa. “Stiamo assistendo a continui solleciti da parte del Pd di rivedere le posizioni del M5S espresse chiaramente da Giuseppe Conte. Dico alla collega Serracchiani di pensare a non mettere in difficoltà il Paese con l’aumento delle spese militari”, dice Gubitosa all’Adnkronos. “Il governo deve investire sulle priorità degli italiani che sono il caro bollette, il caro benzina, gli aiuti a famiglie e imprese. Questo significa avere senso di responsabilità e consapevolezza del momento”.
Linea ribadita dallo stesso Conte oggi pomeriggio in un’intervento al congresso dell’Anpi. L’Italia è all’altezza della sua Costituzione? “La risposta sarebbe no se oggi invece di intervenire con investimenti sulle urgenze delle famiglie e delle imprese noi scegliessimo la strada di investimenti massicci sulle spese militari. Questa per noi è una scelta inaccettabile”. E’ c’è anche un botta e risposta tra i due sottosegretari all’Interno, Carlo Sibilia dei 5 Stelle e Ivan Scalfarotto di Iv. L’esponente pentastellato scrive sui social che M5S voterà contro l’aumento delle spese militari: “La priorità è il caro bollette”. Ribatte su twitter Scalfarotto: “Con rispetto, Carlo: la guerra dei russi (così come la loro gestione prebellica dei flussi del gas) non è certo estranea al caro bollette. Compattezza della Ue e solidità del governo, le priorità oggi non possono che essere queste”.
Il segretario del Pd intanto cerca di tenere insieme i pezzi. Il campo largo può tenere insieme Calenda e M5S? “So che sembra difficile -dice Letta parlando con i cronisti a margine del congresso dell’Anpi- , è uno dei temi che mi sono dato come obiettivo. So che è difficile…”. Ma la strada è questa e il segretario dem anche sul capitolo spese militari cerca un dialogo. “Non credo ci saranno problemi su questi temi. Sono convinto che parlando e discutendo troveremo le soluzioni, questo è un momento in cui c’è bisogno di essere molto uniti e determinati”.