(Adnkronos) – “Risale la curva, ma non c’è motivo di allarmarsi anzitempo. Il rialzo è l’effetto di una serie di fattori e non è scontato che debba perdurare. Potrebbe trattarsi di una sorta di gobba temporanea che non pregiudica la discesa della curva. Secondo alcuni osservatori l’aumento delle infezioni è legato all’abbassamento delle temperature degli ultimi giorni, spiegazione che non mi convince. Sono più propenso a individuare la causa nella bassa percentuale di vaccinati tra i bambini di 5-11 anni. È probabile che possano costituire un serbatoio per il virus che così continua a circo- lare e a seminare casi”. Lo afferma Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano, componente del Comitato tecnico-scientifico appena riconfermato nel Consiglio superiore di Sanità in un’intervista al quotidiano ‘Il Corriere della Sera’.
“Le sottovarianti di Omicron sono molto simili al ceppo base, non credo che possano aver determinato questo colpo di coda epidemico – aggiunge Abrignani – È però un fatto positivo che le terapie intensive e i reparti non si siano riempiti. Cosa succederà negli ospedali italiani lo vedremo tra 15 giorni: sapremo se all’aumento di infezioni corrisponde una maggiore pressione sulle strutture sanitarie. Comunque lo si legga, il messaggio è chiaro: la pandemia non è finita, il virus continua a circo- lare”.
“La pandemia però continua a essere una minaccia – continua Abrignani – e non bisogna dimenticare che quello di indossare la mascherina è un semplice gesto di protezione da non dimenticare anche se il nostro cuore è in Ucraina”.