(Adnkronos) – Li chiamano “eroi” a Brovary, cittadina vicino Kiev. Sono Arend e Andriy Vasylenko, lei olandese, lui ucraino. Quattro figli, uno dei quali affetto da sindrome di down. Impegnati per il prossimo già prima della guerra, nella gestione di un bakery che impiegava attraverso l’associazione Perspective 21.3 ragazzi con disturbi mentali e ne favoriva la crescita ed anche l’inserimento; ed adesso dalla invasione russa in prima linea anima e corpo con ‘bake for Ukraine’. “Non siamo eroi”, dicono i Vasylenko, che infornano e sfornano pane e preparano zuppe giorno e notte per i cittadini di Brovary e distribuiscono “gratuitamente a tutti, negli ospedali, per l’esercito, per gli homeless, per i più fragili e chi ha perso tutto con i bombardamenti”, racconta Arend che contattata dall’Adnkronos dice: “E’ un movimento che chiamiamo ‘bake for Ukraine”.
“Questo bakery non è solo un panificio, è un posto dove diamo ristoro, incoraggiamento, protezione. E chi non crede in Dio, ci domanda di pregare per lui”. “E’ interessante – commenta la donna – Noi mostriamo la Bibbia, che è pace e fiducia. Gli chiediamo di pregare anche se non sono credenti e loro ci chiedono di pregare per loro”. Avete anche degli psicologi volontari? “Lo psicologo non dona pace”, risponde. Con uno staff di circa 60 persone i Vasylenko gestiscono cucina e distribuzione. Utilizzano un grosso network per la fornitura di materie prime: “farina, zucchero ci arrivano anche dall’azienda per cui lavora mio marito, ma iniziano a scarseggiare – avvisa la donna- Stiamo facendo anche un’azione per raccogliere altri aiuti umanitari come medicine, coperte, generatori elettrici, lanterne, cibo…Ma servono risorse per pagare il lavoro dei volontari o di chi ha terminato il training. Abbiamo bisogno di aiuto”.
(Roberta Lanzara)