(Adnkronos) – L’emergenza Covid-19 ha avuto “un elevato impatto sulla popolazione”. Se da un lato “molti genitori per timore di contagio hanno rimandato le vaccinazioni programmate per i propri figli”, dall’altro la necessità di “riorganizzare i servizi sanitari per aumentare la disponibilità del personale dedicato a fronteggiare l’emergenza, in particolare, nella prima parte dell’epidemia, ha impattato sullo svolgimento delle attività di vaccinazioni di routine. Infatti, nel 2020 si è registrata una diminuzione delle attività di vaccinazione in quasi tutte le aziende sanitarie con un conseguente calo delle coperture vaccinali”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Teresa Rongai, pediatra e segretario della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) del Lazio.
“Al 31 dicembre 2020 (registrati ad ottobre 2021) i dati di coperture vaccinali indicano una diminuzione delle coperture vaccinali – ricorda Rongai – la copertura media nazionale a 24 mesi (relativa alla coorte 20018) nei confronti della vaccinazione esavalente diminuisce di quasi 1 punto percentuale rispetto al 2019 (95,01%), scendendo al 94,02%. Le regioni che superano la soglia del 95% sono passate da 14 nel 2019 a 9 nel 2020; la copertura media nazionale per la prima dose di morbillo, pari al 92,70%, è in peggioramento con una diminuzione dell’1,79% rispetto al 2019 (94,49%) con solo 3 regioni che superano il 95%. Lieve la diminuzione per quanto riguarda la copertura vaccinale per la varicella, dal 90,50% del 2019 al 90,28%”.
E ancora: “In calo la copertura vaccinale per il meningococco B – aggiunge la pediatra – che passa dal 68,98% del 2019 al 66,30% nel 2020, e per la vaccinazione antipneumococcica (dal 92% nel 2019 al 90,58% nel 2020). Il trend generale negativo è confermato anche per le coperture vaccinali a 36 mesi (bambini nati nel 2017), dato utile per monitorare la quota di bambini vaccinati in ritardo, cioè quelli inadempienti alla rilevazione dell’anno precedente. Inoltre, per le coperture delle vaccinazioni a 5-6 anni (coorte 2013) si evidenzia una diminuzione del 2,7% per la quarta dose di anti-polio (85,92% nel 2020 rispetto al 88,62% nel 2019) e del 1,76% per la seconda dose di anti-morbillo (85,82% nel 2020 rispetto al 87,58% nel 2019)”.
“Anche per le vaccinazioni effettuate nell’adolescenza per i sedicenni – prosegue la pediatra – si registra un notevole peggioramento per la quinta dose della trivalente che diminuisce dell’8,38% (62,49% nel 2020 rispetto al 70,87% nel 2019); calo importante delle coperture vaccinali nei confronti del vaccino anti-Hpv di oltre 10 punti di percentuale, passando dal 41,60% nel 2019 (ciclo completo delle undicenni, coorte 2008) al 30,32% nel 2020; calo di circa 8 punti di percentuale (dal 32,25% nel 2019 al 24,17% nel 2020) anche per la copertura vaccinale nei confronti del vaccino anti-Hpv nei maschi undicenni (coorte 2008), previsto gratuito anche per i soggetti di sesso maschile nel Pnpv 2017-19 a partire dai nati nel 2006”.
In particolare, secondo Rongai, “la copertura a 24 mesi per l’esavalente è superiore al 95% in 9 Regioni, tra cui c’è il Lazio, anche per la copertura vaccinale per il morbillo a 24 mesi solo 3 regioni, tra cui il Lazio hanno raggiunto una copertura superiore al 95%”.
Per la pediatra è importante non lasciare indietro le vaccinazioni raccomandate e obbligatorie, perché “tutte le vaccinazioni sono necessarie – sottolinea – per garantire non solo la protezione del singolo soggetto vaccinato, ma anche della comunità. Le vaccinazioni effettuate in ritardo, rispetto ai tempi previsti dal calendario vaccinale, espongono questi bambini ad un inutile rischio di malattie infettive , più frequenti e gravi nei primissimi anni di vita. Di conseguenza se si registra un calo delle coperture vaccinali al di sotto della soglia 95%, raccomandata dall’Oms per limitare la circolazione di virus e batteri nella collettività ed ottenere oltre alla protezione dei singoli soggetti vaccinati anche la immunità di popolazione (herdimmunity), si rischia di veder ritornare malattie scomparse da tempo, e quindi sommare epidemie all’attuale pandemia”.
Sul perché sia fondamentale chiudere i cicli vaccinali, l’esperta non ha dubbi: “È necessario rispettare le tempistiche raccomandate dal Pnpv 2017-19 per evitare di esporre i bambini ad un inutile rischio di malattie infettive – sostiene il segretario regionale Fimp – più frequenti nei primissimi anni vita, è quindi importante evitare di ritardare l’inizio del ciclo vaccinale e/o prolungare l’intervallo minimo tra le dosi, cercando di completare al più presto il ciclo primario. Proteggendo il singolo, si protegge anche la comunità; infatti, se almeno il 95% della popolazione è vaccinata, si proteggono indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non è stato possibile sottoporre alla vaccinazione”.
Nella Regione Lazio, l’offerta gratuita è ampia e molto completa, secondo quanto stabilito dalla nota regionale del 29/07/2019. “Si va dalla vaccinazione anti-varicella offerta gratuitamente a tutti dai 12 mesi compiuti fino ai 65 anni – ancora Rongai – alla vaccinazione anti-rotavirus in offerta attiva e gratuita dalla sesta settimana di vita con la prima dose da iniziare entro le 12 settimane e da completare entro massimo le 32 settimane di vita”. Inoltre, “da 2 anni la vaccinazione antinfluenzale è offerta gratuita per i bambini sani dai 6 mesi compiuti fino a tutto il sesto anno di vita, accogliendo in pieno le raccomandazioni espresse nelle circolari del ministero della Salute”. In aggiunta, “da ottobre 2017 – precisa – la vaccinazione anti-pneumococcica 13-valente viene offerta come recupero sierotipico in unica dose ai bambini ed adolescenti sani vaccinati in precedenza con il vaccino 7-valente fino al compimento dei 19 anni”.
Per la meningite, varia è l’offerta vaccinale nella Regione Lazio. “Il vaccino antimeningococco B – spiega Rongai – è in offerta gratuita e attiva dai 3 mesi di vita fino al compimento dei 4 anni, raccomandando di completare il ciclo delle tre dosi al più entro i 15 mesi; in offerta gratuita e attiva dal compimento degli 11 anni di vita, a partire dalla coorte del 2007, in due dosi. Una volta acquisito, i soggetti mantengono il diritto all’offerta gratuita fino al compimento dei 19 anni. Il vaccino antimeningococco ACWY è in offerta attiva e gratuita dai 12 mesi fino al compimento dei 19 anni in due dosi e comunque ad un intervallo minimo di 5 anni tra le due dosi”.
I pediatri di famiglia promuovono l’adesione alle vaccinazioni nelle varie occasioni di visite dei propri assistiti e in maniera attiva durante tutta l’attività clinica e soprattutto durante i bilanci di salute, anche con la visione del libretto vaccinale personale. “Inoltre, – prosegue la pediatra – tramite una piattaforma informatica, Pediatotem, che permette sia la chiamata attiva che l‘organizzazione della campagne vaccinali”.
Nelle ultime campagne antinfluenzali, 2020-21 e 2021-22, con il coinvolgimento dei pediatri di famiglia le coperture vaccinali hanno raggiunto dei dati di copertura mai ottenuti negli anni precedenti. “Pertanto, i pediatri di famiglia del Lazio auspicano come già richiesto più volte, la realizzazione e quindi la consultazione dell’anagrafe vaccinale regionale in modo da poter partecipare in maniera attiva alla vaccinazione dei propri assistiti, contribuendo a recuperare al momento i ritardi vaccinali, ed in futuro a raggiungere e mantenere gli obiettivi di copertura previsti dal Pnpv 2017-19” conclude.